Artigiani e piccole imprese italiane restano in mezzo alla bufera dei rincari energetici. A rilevarlo una ricerca del Centro studi della CNA ripresa dal Tg di Rete 4, che sottolinea come l’impennata di elettricità e gas avrà effetti per quasi la totalità delle imprese: il 95% delle intervistate. Su un campione di 2.500 imprese interpellate, 1 su 10 pensa di interrompere la produzione, il 7% di fermare l’attività, solo per il 5% non ci saranno effetti.

Il fenomeno del resto non ha risparmiato nessun settore: tra il 2019 e il 2021 la bolletta è aumentata del 33% per le costruzioni, di poco meno per i trasporti (31,9%) e per la manifattura (29,9%).

Con il prezzo dell’energia esploso del 112% solo per il primo trimestre dell’anno e rincari anche sui beni intermedi e semilavorati alle imprese non resta che tagliare drasticamente i margini, come prevede il 77,5% degli intervistati o aggiornare i listini più spesso (42%), effettuare altri tagli di spesa (43,86%) o rinviare gli investimenti (37%).

Non mancano poi soluzioni più drastiche. Il 10% del campione ritiene che dovrà ridurre l’organico,  il 7,6% pensa di dover tagliare il monte retribuzioni e addirittura nel 6,8% dei casi di chiudere l’attività.