Il pane, forse il prodotto che più rappresenta la storia e le origini del fare artigiano. Essenziale quanto diverso da territorio a territorio. A Matera il pane è qualcosa di sacro, un prodotto fatto ancora come una volta: semola rimacinata di grano duro, rigorosamente locale, lievito madre (che matura per anni), legna del territorio che arde in forni in muratura e tanta, tanta passione.

Le cugine Perrone, Lucia e Patrizia, hanno ereditato una lunga tradizione che, dal 1890 con il bisnonno Nicola, porta il pane nelle case dei materani ma non solo…

La passione per il lavoro, la voglia di proseguire e tramandare una tradizione centenaria, l’orgoglio di realizzare un prodotto che conserva tutte le caratteristiche, anche storiche, di un territorio unico come quello lucano.

Due famiglie che hanno condiviso questa importante attività e che adesso operano separate ma in sinergia e che portano avanti il nome della loro famiglia e della tradizione del Pane di Matera.

Un rituale quello della panificazione che stravolge le vite di chi ci lavora creando una sorta di universo parallelo, un loro mondo che inverte le notti con il giorno. Le fiamme che scaldano forni enormi e chili e chili di pane ogni mattina lievitano e cuociono per soddisfare le alte esigenze dei materani ma anche per raggiungere luoghi lontani grazie ad un alto indice di conservazione.

Lucia e Patrizia, oltre al sangue, condividono una passione fuori dal comune per il loro lavoro, per quell’artigianalità che con orgoglio portano avanti. Sperano che non si disperda in quel mondo che guarda troppo all’innovazione perdendo spesso quelle tradizioni fondanti il nostro essere italiani. Incitano i giovani a essere più curiosi e quasi urlano loro: Avvicinatevi!

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