La crisi non ha fermato le donne. Tra il 2010 e il 2015, le imprese femminili in più in Italia sono 35mila, il 65% dell’incremento complessivo dell’intero tessuto imprenditoriale italiano. Le imprese femminili crescono e sono sempre più giovani, dinamiche, multiculturali, tecnologiche ed innovative. È quanto emerge dal terzo rapporto nazionale sulla imprenditoria femminile “Impresa in genere” presentata da Unioncamere.

Il Trentino Alto Adige, però, con 18.916 aziende in rosa, contro le 90.145 imprese maschili, ha una quota del 17,3%, sotto la media nazionale del 21,6%, che pone la regione nello scomodo ruolo di fanalino di coda dopo Lombardia (18,2%) e Veneto (19,3%). Va un po’ meglio restringendo l’analisi al settore artigianato: le imprese artigiane femminili in Trentino Alto Adige sono 3.354, pari al 17,7% delle imprese femminili totali, sopra la media nazionale del 16,6%. Le imprese artigiane maschili sono 22.992, pari al 25,5% del totale di imprese maschili (media nazionale 24,6%). Le imprese femminili straniere in regione sono 1.459, pari al 7,7% del totale di aziende in rosa (media nazionale 9,3%), le imprese femminili giovanili sono 2.182 (13,3%, media nazionale 13,6%).

“Sono dati che fanno riflettere – afferma la referente di CNA Impresa Donna in Alto Adige, Ester Brunini – il tessuto imprenditoriale cambia ed è sempre più “rosa”. Nonostante il periodo difficile, le imprenditrici del Trentino Alto Adige non si danno per vinte e confermano la loro intraprendenza, determinazione ed innata capacità di cogliere le nuove richieste del mercato e gestire un’impresa. Occorre, però, migliorare il sistema di welfare provinciale e regionale per consentire anche alle donne di dedicarsi all’attività imprenditoriale senza rinunciare alla maternità”.