Tutto da rifare per l’etichettatura. Doccia fredda per i decreti sull’indicazione obblIgatoria di origine . I decreti nazionali riguardante riso, grano, latte e pomodori entrati in vigore negli ultimi mesi introducevano un criterio di etichettatura  che quasi sicuramente resterà in vita pochissimi mesi non sopravvivendo nemmeno al periodo  di sperimentazione. È accaduto quello che il Governo ben sapeva ovvero che le nuove  norme  europee presentate dalla DG Sanco in merito all’etichettatura degli alimenti (art 26 del Reg UE 1169/2011),  infatti,  faranno  decadere  le  normative nazionali.
La Commissione prevede, in sintesi, l’indicazione del luogo d’origine o di provenienza dell’ingrediente primario negli alimenti permettendo solo alcune opzioni (“UE”; “non UE”;  “Stato Membro” o“paese terzo”; ecc..).

E’ dunque accantonata la scelta nazionale di procedere in autonomia all’introduzione di  una  normativa  in  materia  di  origine  al  di  fuori  del  quadro regolamentare che aveva già suscitato perplessità e contrarietà dalla UE tanto che il Governo italiano per ben due volte aveva ritirato la notifica alla Commissione.