Oggi CNA Costruzioni, nell’ambito delle iniziative in svolgimento al SAIE di Bologna, ha incontrato il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli. Erano presenti all’incontro il presidente nazionale, Enzo Ponzio, il vice presidente Riccardo Roccati e il responsabile nazionale Mario Turco.
CNA Costruzioni ha evidenziato al ministro alcuni aspetti critici, motivo di fortissime preoccupazioni per le imprese del settore, che da oltre un decennio stanno subendo una profonda crisi che ha fatto arretrate il settore in termini di PIL e di occupazione. Ecco i principali punti esposti al ministro:
1. Sblocco degli investimenti presenti nel Bando Periferie. La risoluzione a questo problema permette di riqualificare le periferie e dà ossigeno alle piccole imprese locali impegnate in queste opere. Il ministro ha confermato l’impegno e l’azione del Governo nello sblocco di questi investimenti che avviene attraverso l’accordo Governo-enti locali il cui punto essenziale consiste nel fatto che i lavori eseguiti daranno rimborsati dal Governo (con un Fondo di 560 milioni) a rendicontazione, quindi senza anticpazione del 20% agli enti locali a fronte del completamento della progettazione. In cambio il Governo sblocca le convenzioni Stato-comune già firmate a valle del Bando Periferie.
2. Riconferma degli ecobonus e sismabonus. Nel documento che il Governo ha inviato a Bruxelles si riportano gli incentivi fiscali in materia al 50%. Il ministro – su questo punto-  da a un lato ha dichiarato il suo impegno a rendere strutturali tali incentivi, ma dall’altro non ha dato assicurazioni circa il mantenimento delle attuali aliquote (che partono dal 65%) dicendo che la materia è gestita dal MISE. CNA Costruzioni è molto preoccupata dal rischio ancora vivo che questi incentivi vengano diminuiti. Questo significherebbe nei fatti bloccare sul nascere il decollo della riqualificazione energetica e statica del patrimonio edilizio italiano che permetterebbe il rilancio economico e sociale del Paese.
3. Partecipazione delle OOAA al tavolo tecnico ministeriale dedicato alla riforma del codice appalti vigente. Su questo punto è stato deciso l’impegno del ministro in tale direzione, anche e soprattutto in ragione del fatto che le micro e piccole imprese rappresentano oltre  90% del sistema di imprese in questo settore.
4. Il ministro ha inoltre confermato il suo impegno e quello del Governo a introdurre nel codice l’affidamento diretto dei lavori fino a 200.000 euro. Sicuramente una buona notizia per le nostre piccole imprese che vedono così aumentare la loro possibilità di accesso al mercato pubblico.

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