Lo scorso giovedì 19, presso la CNA Regionale dell’Abruzzo, si è svolto un incontro tra i rappresentanti di CNA Fita, Confartigianatotrasporti, Fai, Fiap e SNA Casartigiani e parlamentari e rappresentanti delle istituzioni abruzzesi.
Tema del dibattito: i rincari dei pedaggi autostradali ( in particolare dell’autostrada A24 – nota anche come “strada dei Parchi”) e le criticità sulla circolazione dei mezzi pesanti determinate dalle precipitazioni nevose.
I rappresentanti delle associazioni di categoria che hanno promosso l’iniziativa, hanno avviato i lavori facendo una panoramica delle criticità ed ipotizzando anche qualche soluzione .
Si è sottolineato che con il tema del rincaro dei pedaggi autostradali, si intendono salvaguardare gli interessi delle imprese di autotrasporto che, nell’arco di questi ultimi dieci anni, sono state interessate da circa 27 mila cessazioni, di cui 626 hanno riguardato imprese abruzzesi (arco temporale : 1.1.2008 – 31.12.2017, fonte : Movimprese: https://www.infocamere.it).
Una morìa che certamente non è stata determinata dagli incrementi (+ 12,98%) dei pedaggi autostradali ma i rincari si sommano agli già sproporzionati costi che le imprese devono sopportare nella difficile competizione con le imprese estere.
La voce pedaggi autostradali, incide di circa il 10% sui costi di gestione complessivamente sopportati da una impresa di autotrasporto senza dipendenti (al secondo posto nell’ordine delle maggiori voci di spesa) e difficilmente questi costi vengono ribaltati sulla committenza e l’utenza finale.
I rappresentanti delle associazioni di categoria dell’autotrasporto hanno quindi stigmatizzato la disagiata collocazione geografica dell’Abruzzo e la necessità-obbligo di utilizzare l’autostrada A24 per i collegamenti con Roma .
La “geografia è destino”, ed in un grande Paese, le Istituzioni, devono garantire la mobilità di tutti i cittadini ed in particolare delle imprese, soprattutto a quelle collocate nelle aree più svantaggiate.
Per tale motivo CNA Fita e le altre associazioni presenti, hanno avanzato l’ipotesi di richiedere, piuttosto che incrementi, la possibilità di introdurre alcune misure di miglior favore per le imprese insediate in questo territorio, così come previsto, nei casi di difficoltà di continuità territoriale, dalla normativa europea.
Tale aspetto è contempalto nella Direttiva c.d. “ Eurovignette” ed in particolare nella sua proposta di modifica,, in corso di discussione al parlamento europeo ( “ pacchetto mobilità”) recante proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 1999/62/CE, relativa alla tassazione a carico di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada per l’uso di alcune infrastrutture (COM(2017)0275 – C8-0171/2017 – 2017/0114(COD).
In questo caso, la relatrice propone infatti delle diversificazioni dei pagamenti in funzione di diversi fattori, tra cui:
- l’uso professionale dei veicoli pesanti, spesso non sostituibili con altre modalità di trasporto. Occorre trovare le condizioni sempre meno inquinanti ma non va dimenticato che essi svolgono un servizio fondamentale per l’economia dei Paesi;
- il riscontro di peculiarità-specificità dei tratti stradali, ci inducono a ritenere fortemente necessaria la previsione di un’esenzione forfetaria per Km per alcune aree che si trovano in particolari contesti territoriali.
È infatti paradossale che chi si trova in aree svantaggiate con maggiori difficoltà a muoversi, debba subire anche ulteriori costi.
Quanto accaduto sull’autostrada dei Parchi dove, con un aumento del + 12,89%, sono stati ulteriormente penalizzati oltre duemila attività professionali dell’autotrasporto abruzzese che già scontano enormi difficoltà per non disporre di infrastrutture alternative in grado di assicurare spostamenti sicuri ed in tempi accettabili, è veramente paradossale.
L’obiettivo del servizio pubblico dovrebbe essere quello di incentivare l’utilizzo della rete autostradale, soprattutto da parte del traffico pesante: gli aumenti delle tariffe autostradali rendono sempre più antieconomico per gli operatori dei trasporti un utilizzo della rete autostradale per il traffico merci.
I rappresentanti dell’autotrasporto di merci per conto di terzi, hanno voluto poi ribadire come i rincari non contribuiscono di certo a favorire la sostituzione del parco veicolare .
Un parco veicolare di veicoli commerciali che, è stato ricordato, è costituito per circa il 70% da veicoli con dispositivi antinquinamento anteriori all’EURO 4:
- EURO 4 = immatricolati dopo il 1.1.2006
- EURO 3 = Immatricolati dopo il 1.1.2001
- Euro 2 = Immatricolati dopo il 1.1.1997
- Euro 1 = Immatricolati dopo il 1.1.1993
Un parco veicolare rinnovato significa minor impatto ambientale, maggiore sicurezza e maggiore competitività; per questo motivo, a tale specifico proposito, ai parlamentari presenti è stato chiesto di impegnarsi per trovare misure e risorse che vanno oltre agli attuali 33,6 milioni di euro oggi stanziati dal MIT e destinati ad innovare il parco veicolare.
In merito alle criticità causate ai veicoli pesanti dalle precipitazioni nevose, l’obiettivo generale dichiarto è stato quello di sottolineare il principio che, il blocco temporaneo dei mezzi pesanti a tutela della sicurezza nella circolazione, deve essere l’ultima ratio dell’azione attuata da Prefetti e Società autostrade.
Tra le ipotesi di intervento segnalate :
- richiedere che anche i rappresentati delle associazioni dell’autotrasporto facciano parte (o comunque siano invitati) dei Comitati Operativi Viabilità (COV) istituiti presso le prefetture
- in qualità di rappresentanti delle imprese di autotrasporto, chiedere di attivare e di far parte delle conferenze permanenti che, ai sensi dell’articolo 4, DPR 3.4.2006 n°180, coadiuvano il Prefetto nell’esercizio delle attività degli uffici periferici dello Stato; in particolare chiedere di istituire la conferenza per l’area “ Territorio, ambiente ed infrastrutture” e quindi promuovere lavori di approfondimento e riflessione sull’efficacia del piano neve
- chiedere di acquisire i dati del censimento relativo a risorse umane e mezzi che possono essere messi a disposizione dalle società di gestione delle autostrade in occasione delle precipitazioni nevose
- chiedere se l’organizzazione aziendale dei soggetti gestori delle autostrade giustifichi la possibilità di svolgere in house il 40% dei lavori di gestione autostradale
- chiedere di acquisire i dati relativi alle convenzioni sottoscritte dai soggetti gestori delle autostrade per l’affidamento a terzi dei lavori di salatura e sgombero neve
- richiedere i dati relativi all’individuazione delle aree di sosta temporanea dei veicoli ed eventualmente richiederne l’aggiornamento
Gli esiti dell’incontro nel comunicato stampa allegato.