Integriamo meglio Università e imprese, avremo più competenze e più occupazione

Competenze e occupazione nell’era della discontinuità” è il titolo della prima edizione della Beatrix Conference che si è tenuta a Vasto dal 13 al 15 giugno.

La conferenza, organizzata dall’Associazione culturale “Ricerche di Identità”, con il patrocinio del Centro studi Rossettiani e del Comune di Vasto, main sponsor Mundamundis, sponsor tecnici Exagogica, Best Vasto, Castelvecchi Editore con la partnership di CNA Abruzzo, ha preso in esame il mondo del lavoro, la formazione, le relazioni sindacali, insieme all’analisi dei metodi metodi e delle tecnologie più avanzate per lo sviluppo del capitale umano in ambito professionale.

Si è trattato di un laboratorio di confronto, di studi e ricerche, di workshop e conferenze. Alla fine la risposta è chiara: per reagire alla dura crisi di competenze che oggi si intravede in numerosi settori produttivi, è necessario adottare un metodo integrato, che metta in connessione i risultati delle ricerche accademiche con le esigenze provenienti dal mondo delle imprese.

Nel corso della conferenza è stato sottolineato, inoltre, come questo duplice problema del mercato del lavoro italiano, in cui le persone non trovano lavoro e le aziende non trovano i lavoratori, debba essere affrontato tornando a considerare il mondo della scuola e dell’istruzione come un’istituzione e non come un servizio.

Del resto, nel Paese in cui il tasso di disoccupazione giovanile è ai livelli più alti d’Europa, le imprese continuano a segnalare una particolare difficoltà nella fase di ricerca e selezione di numerosi profili professionali: secondo l’indagine Unioncamere,  ben il 21% del totale delle assunzioni del 2017 è avvenuto in seguito a numerose difficoltà di reperimento incontrate dalle aziende.

Lo stesso Rapporto sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in italia a medio termine (2019-2023)”, pubblicato nei mesi scorsi da Anpal e Unioncamere  sottolinea come al centro dell’attenzione delle politiche del lavoro ci sono proprio i temi delle professioni e delle competenze, perché solamente con il loro potenziamento sarà possibile un’effettiva crescita dell’occupazione.

Nell’epoca della discontinuità e del cambiamento, è necessario che anche le competenze siano sviluppate mediante logiche nuove, integrando lo studio con esperienze che sviluppino la capacità critica, stimolino le mobilità e favoriscano le opportunità di tirocinio.

Del resto, come viene continuamente sottolineato anche a livello europeo, le competenze portano all’occupabilità e alla prosperità. Questa affermazione deve essere intesa come il punto di partenza per una rinnovata stagione di politiche del lavoro, che devono avere un ruolo chiave nello stimolare l’iniziativa economica privata.

La CNA, da sempre particolarmente attenta ai temi del lavoro e della riqualificazione delle competenze, ha evidenziato l’importanza di garantire a tutto il sistema dell’artigianato e delle piccole e medie imprese strumenti di aggiornamento professionale, in grado di fronteggiare i grandi cambiamenti di un mercato del lavoro in continua evoluzione.