Imparare facendo: cultura e creatività che portano al David

Metti nello shaker tanti viaggi in giro per il mondo, una storia familiare che rimanda a radici imprenditoriali, il laboratorio culturale che oggi è Bologna, esperienze tecniche e la passione per le arti e il cinema, agita bene e troverai una bella la storia, quella di un’impresa di produzione cinematografica e del giovane imprenditore che ha contribuito alla sua nascita.

Genitori lombardi, ma nato e cresciuto in Liguria, Ivan Olgiati è tra i fondatori, oltre ad essere il presidente, di Articolture, azienda di produzione cinematografica e dell’audiovisivo legata visceralmente alla terra di origine bolognese, ma già proiettata verso ben altri lidi grazie a riconoscimenti come il David di Donatello vinto per il miglior cortometraggio “A casa mia” (2016) di Mario Piredda e la partecipazione al Festival di Locarno per il lungometraggio “Gli Asteroidi”(2017) di Germano Maccioni.

Cresciuto con genitori separati, Ivan, fin da piccolo, ha avuto l’opportunità, grazie al padre, di scoprire tanto: diversità culturali e sociali che sono diventati bagaglio d’esperienza che tutt’oggi lo accompagna. E poi c’è la “città delle due torri”, da tempo la sua nuova casa. Dopo gli studi universitari, sempre qui ha scoperto la passione per le arti e le produzioni culturali e, soprattutto, conosciuto maestri e amici che lo porteranno a fondare Articolture, prima come progetto associativo e poi come vera e propria attività imprenditoriale.

“La necessità di andare via dal mio paese, di vivere qualcosa di differente come facevo durante i miei viaggi, è stata la molla decisiva che mi ha fatto venire a Bologna – ricorda Ivan -. Imparare facendo invece non è stato solo lo slogan da cui è partita l’esperienza che ha portato ad Articolture, ma la dimensione reale del mio approccio alla produzione culturale e creativa. Questo è stato l’insegnamento più importante del nostro maestro-artigiano Giovanni Lindo Ferretti (ex leader dei CCCP e CSI), trasmesso nel corso di momenti formativi in cui ci siamo conosciuti con gli altri fondatori di Articolture. Nel 2008, dopo esserci fatti le ossa nell’organizzazione di eventi, con l’associazione culturale, abbiamo deciso tutti insieme di aprire la società. All’inizio il nostro business era molto allargato, abbracciava diverse branche della produzione artistica e culturale, poi dal 2010 abbiamo focalizzato la nostra attività nel settore cinematografico e audiovisivo.”

Questa svolta Ivan l’ha vissuta come “tecnico”. La sua formazione artigianale lo ha portato a cimentarsi, infatti, con tutte quelle diverse fasi e figure necessarie alla creazione cinematografica. E’ in questo periodo che è riemerso il suo spirito imprenditoriale, la predisposizione per la produzione e la guida manageriale della società. “Avevo capito di essere fatto per questo. L’ansia che ti fa svegliare alle 4 di mattina, il desiderio che la società funzioni, la ricerca dei clienti, l’organizzazione finanziaria per la riuscita ed il successo del progetto messo in campo, in poche parole quello che mi faceva sentire vivo l’ho trovato nel ruolo di produttore cinematografico.”

Raccontare il metodo con cui Articolture si sta affermando nel panorama cinematografico è interessante. Ivan lo descrive chiaramente: “Partner e territorio sono due concetti determinanti per noi. Crediamo che scambiare competenze ed esperienze con gli altri agenti che lavorano nello stesso ecosistema sia fondamentale. Far crescere un intero territorio è solo un’opportunità e un vantaggio. Aprirsi e condividere non dovrebbe far paura, soprattutto in un settore creativo come il nostro.”

Articolture infatti costruisce le proprie produzioni immaginandole direttamente su un territorio specifico consentendo ad ogni persona coinvolta di impegnarsi nelle migliori condizioni possibili. Ivan non sceglie una storia ma l’autore di essa e insieme la costruiscono coinvolgendo territorio e persone, comprendendo quanto la stessa possa esser affine alla sensibilità del mercato e alla esigenze della produzione. Un vero valore aggiunto che forse ha colpito nel segno, vedendo i diversi riconoscimenti ottenuti.

Per questo Articolture è sempre anche il produttore esecutivo. Ivan fa capire che questo metodo non solo garantisce un livello alto nell’elaborazione artistica, ma anche una fluidità e una certezza nell’organizzazione del lavoro e nel conseguimento dei finanziamenti necessari: “Ci piace mettere le mani in pasta, come diciamo tra di noi, essere lì, stare sul pezzo.”

E dopo il David di Donatello per il corto A casa mia di Mario Piredda, arriva Locarno con l’unico film italiano in concorso Gli Asteroidi di Germano Maccioni, e queste per un produttore sono certamente soddisfazioni non da poco. Un film di crescita e formazione adolescenziale che nasce a Bologna, ambientato in quell’area e che coinvolge gli studenti delle scuole, i loro linguaggi ed esprime i loro sentimenti.

E adesso Venezia, dove Articolture presenterà un altro lavoro e riguardo al successo Ivan ha le idee chiare: “Siamo in un momento in cui stiamo crescendo costantemente, i premi e riconoscimenti lo dimostrano. Però questo vorrei che non diventasse un problema, cioè vorrei che non disperassimo se in futuro dovremmo rapportarci con una certa normalità. Sarebbe sbagliato sentirci già appagati.”

Scherzando, ma non troppo, Ivan rivela che in azienda lo riprendono per non “festeggiare abbastanza” questi successi. Lui dice che “si sta sforzando” per accontentare gli altri, ma la prospettiva – quello che sarà Articolture tra 5 anni – lo affascina di più: “Per me è molto importante riuscire a portare la casa di produzione in un trend per cui ogni anno possiamo essere impegnati in un progetto di sviluppo, in una produzione esecutiva e un’opera in distribuzione. In modo tale di avere un ricambio costante del lavoro.”

Le premesse per un lungo avvenire imprenditoriale ci sono tutte.