Cresce l’economia rosa: tra le donne italiane resta alta la voglia di fare impresa. Ecco le loro testimonianze

Le donne sono ancora molto penalizzate sul fronte lavorativo, tra stipendi più bassi rispetto a quelli dei colleghi uomini e difficoltà nel coniugare maternità e carriera. Anche se il loro ruolo è in crescita, specie tra le giovani generazioni: ad esempio nell’imprenditoria, dove quasi un’azienda di under 35 su tre è a trazione femminile. Secondo l’Osservatorio per l’imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, oltre 171mila imprese giovani (pari al 28,11% del totale) sarebbero guidate da donne. Il rapporto sottolinea anche come le giovani donne d’impresa italiane si stanno facendo strada in settori solitamente appannaggio della componente maschile, come in quello delle attività finanziarie e assicurative (5mila imprenditrici under 35 che rappresentano oltre il 33% del totale), del settore artistico, sportivo e di intrattenimento (32%), delle attività immobiliari (30%), professionali, scientifiche e tecniche (29%). Secondo il Rapporto Globale Amway, inoltre, in Italia resta alta la voglia di fare impresa e si rafforza il ruolo delle donne a sostegno di questo trend: due su tre vedono positivamente il lavoro autonomo, due su cinque si immaginano imprenditrici. Un aiuto arriva dal Governo: il ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato 50 milioni di euro per incentivare le imprese di micro e piccola dimensione create da giovani e donne.

Le domande per usufruire delle agevolazioni possono essere inoltrate a partire dal prossimo 13 gennaio. L’idea è in particolare di sostenere idee imprenditoriali relative ai settori dell’innovazione sociale, del turismo, della cultura e del patrimonio culturale e ambientale. Ciascuna impresa potrà beneficiare di un finanziamento agevolato a tasso zero, della durata massima di otto anni, a copertura di non più del 75% delle spese per un programma di investimenti che non superi il milione e mezzo di euro. Tra le donne che si sono fatte strada con successo nel mondo dell’imprenditoria c’è Patrizia Fabri (associata alla Cna Impresa Donna, struttura nata per promuovere la nascita e sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile).
La sua storia ha inizio quando a 17 anni entra nel laboratorio di Loris Cirri, artigiano toscano che nel 1946 aveva conquistato il mercato romano producendo solo cappelli da donna. “Mi comprai il mio primo cappello e lo personalizzai. Poi un giorno al mare entrai in un negozio e lo proposi alla proprietaria, che me ne ordinò 25 di tutti i colori: il mio primo ordine”. Dopo il liceo Patrizia studia architettura, ma contemporaneamente dà vita a un proprio marchio e in un laboratorio produce cappelli, borse, calzature. Fino a quando Loris Cirri nel 2003 si ammala e le propone di rilevare l’attività. Patrizia accetta e da allora porta avanti l’Antica Manifattura Cappelli, con un laboratorio e una boutique in via degli Scipioni dove produce anche cappelli da uomo. Sue numerose creazioni del Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, acconciature per le sfilate di Armani, Rocco Barocco, ma anche l’ultimo copricapo per Givenchy indossato dai ballerini di Madonna ai Brit Awards.

L’ultimo passo è stata l’inaugurazione, nella celebre Via Dell’Oca, di una boutique/salotto dove espone le sue creazioni. Rigorosamente ispirate alla natura, come è evidente dai modelli presentati in occasione della grande mostra realizzata ai Mercati Traianei di Roma, in concomitanza con l’Expo milanese. Dove la designer ha presentato tre copricapi decorati da alici, ricci di mare e aragoste. Ha scelto di operare in tutt’altro settore invece Rosanna Ventrella, amministratore unico della Sys-Tek (azienda specializzata nella progettazione e nella realizzazione di soluzioni informatiche) e delegata alla consulta comunale femminile di Aidda (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda) per la città di Torino. “Ho 46 anni e sono laureata in economia. Ho sempre lavorato per realtà che si occupavano di consulenza, finché a un certo punto sono rimasta senza lavoro e ho deciso di trasferirmi a Torino, ricoprendo diversi incarichi dirigenziali nella consulenza informatica”. Finché nel 2007 Rosanna non matura la scelta di diventare un’imprenditrice: “Da dipendenti bisogna adeguarsi a regole decise da altri e io sono sempre stata uno spirito libero, così quando mi è capitato di poter rilevare la Sis-Tek ho colto al volo quest’opportunità”. L’azienda è da allora passata da dieci a 40 dipendenti e ha per clienti aziende del calibro di Banco Santander, Unicredit, Ferrero. L’ambizione per il futuro è aprirsi anche all’estero e continuare a “supportare le imprese fornendo strumenti innovativi per accrescere la produttività, ottimizzare gli investimenti e semplificare i processi di gestione”, conclude.