La pizza? Non solo è buona, ma è anche un motore dell'economia

L’arte del pizzaiolo napoletano patrimonio culturale dell’umanità, come riconosciuto dall’UNESCO. Ma la pizza è anche un importante motore dell’economia.

Classica, tonda, al taglio. Basta dire pizza che viene subito l’acquolina in bocca, ne andiamo tutti ghiotti e lo confermano i numeri della CNA. L’Italia ne sforna ogni giorno 8 milioni, in tutto il 2018 quasi 3 miliardi per un giro d’affari che supera i 15 miliardi di euro.

Per la pizza noi italiani spendiamo quasi 14 miliardi e mezzo di euro, a testa 290, gli stranieri 600 milioni, il tutto grazie al lavoro quotidiano di 110 mila pizzaioli che a tempo pieno si aggirano tra forni e mattarelli, nel fine settimana si arriva addirittura a 200 mila. Un settore dunque che muove il lavoro, se si pensa che i collaboratori che ruotano attorno ai pizzaioli sono in tutto non meno di 150mila. Numeri dall’enorme impatto sociale che confermano il riconoscimento dell’UNESCO nel 2017 all’arte dei pizzaioli napoletani patrimonio dell’umanità.

E i numeri sono destinati a crescere. Dal 2015 al 2018 in tre anni oltre 3mila pizzerie in più. A livello regionale, come si può immaginare è la Campania la regina della pizza, anche se il numero delle attività qui è in leggero calo. Sul podio ci sono anche Lombardia e Sicilia. Meno pizzerie, invece, in Toscana, Veneto e Calabria.