La Ue proroga e rafforza il Quadro temporaneo di aiuto contro la crisi

L’Unione europea ha prorogato al 31 dicembre 2023 il Quadro temporaneo di crisi (Temporary Crisis Framework) per gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia, rafforzandone le misure in essere e introducendo nuovi interventi. Una decisione adottata in considerazione del perdurare della crisi internazionale e del progressivo aggravarsi dei suoi effetti sul sistema produttivo.

Nello specifico, gli aiuti a supporto della liquidità sotto forma di garanzie e di prestiti agevolati non subiscono modifiche sostanziali. Per la prima tipologia di intervento la garanzia può essere concessa su finanziamenti per investimenti e/o per capitale circolante. I finanziamenti garantiti devono avere un importo massimo non superiore al 15% del fatturato medio degli ultimi tre esercizi o al 50% del costo dell’energia degli ultimi dodici mesi e una durata al massimo pari a sei anni. La percentuale di garanzia non deve superare il 90% del finanziamento. I prestiti agevolati, oggetto della seconda misura di aiuto, ripropongono lo stesso impianto, prevedendo i medesimi parametri di calcolo e finalità di intervento, ossia investimenti e/o capitale circolante.

Accanto a queste due linee di azione, agli aiuti di importo limitato e agli aiuti per i costi aggiuntivi dovuti agli aumenti eccezionali nei corsi del gas naturale e dell’elettricità, presenti già nella prima versione del Quadro temporaneo, la Commissione europea ha introdotto nuove misure di sostegno.

In particolare, sono previste disposizioni specifiche per la diffusione e per lo stoccaggio di energia rinnovabile, per la decarbonizzazione dei processi di produzione industriale attraverso l’elettrificazione e/o l’uso di idrogeno rinnovabile, per le misure di efficienza energetica.

Ora sarà necessario verificare se le agevolazioni introdotte in Italia dal Decreto Aiuti in conformità al Quadro temporaneo saranno riconfermate, ed eventualmente rimodulate alla luce delle nuove opportunità, per continuare a sostenere adeguatamente il sistema produttivo nell’affrontare le criticità legate al quadro di crisi geopolitica.