Il treno del Pnrr rischia di deragliare se il nuovo Codice non realizzerà una effettiva e concreta apertura del mercato degli appalti pubblici alle piccole imprese. E’ nell’interesse del Paese”. E’ l’allarme che lancia il Presidente nazionale di CNA, Dario Costantini, in una intervista a QN commentando i risultati dell’Osservatorio burocrazia della Confederazione dedicato alla “giungla degli appalti pubblici”.

Nel nuovo Codice degli appalti “ci sono luci come i principi che ispirano il riordino normativo e l’introduzione del concetto di prossimità delle imprese ma anche molte ombre. Ad esempio la penalizzazione dei consorzi artigiani, il subappalto a cascata e l’assenza di meccanismi vincolanti per rendere obbligatoria la ripartizione degli appalti in lotti, specialmente per i bandi di valore più elevato. Confidiamo nel confronto con Governo e Parlamento per individuare insieme le migliori soluzioni, per le imprese e per l’Italia”.

Costantini spiega perché i maxi-lotti non sono la strada efficiente per mettere a terra le risorse del Pnrr. “L’esperienza empirica dimostra che i grandi lotti comportano l’esplosione del contenzioso, l’allungamento dei tempi e la lievitazione dei costi. Il nuovo Codice deve scardinare vecchie logiche e correggere in profondità una rotta che ha mancato i grandi obiettivi della riforma: apertura del mercato alle Pmi, qualificazione delle stazioni appaltanti, trasparenza e digitalizzazione”.

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