Il manager in affitto. Tra brevetti, qualità e papillon
“Da ragazzino indossavo sempre il papillon e sognavo di fare il manager, che per me è sinonimo di una persona che costruisce o ricostruisce qualcosa, inclusa un’azienda in difficoltà da risollevare e rilanciare”. Ed è un sogno diventato realtà quello di Lapo Secciani, 35 anni, dal 2005 “manager in affitto”. Dall’Australia alla Russia, passando per la tradizione e la qualità tutta italiana.
La prima esperienza di Lapo arriva dopo un master in marketing e tecniche di vendita. “Si trattava di un corso dell’Università di Firenze – racconta – partecipato da multinazionali con sede in Toscana. Prevedeva quattro mesi all’estero e io andai in Australia, alla Camera di Commercio di Adelaide, dove entrai in contatto con il titolare del marchio UGGBoots, il tradizionale stivaletto di pecora australiano. Riuscii a portarlo in alcuni negozi storici di Firenze e da lì a Milano e Roma, fino a trovare un distributore, introducendolo così in Europa”.
Poi fu la volta dello sviluppo commerciale del primo factory outlet realizzato in Russia, il rilancio di un brand di bigiotteria di lusso fiorentino e la nascita del marchio Antichi Profumi Firenze, dallo storico marchio di saponi solidi Gori1919, riportato alla luce e a livello internazionale.
“Ogni volta si tratta di affrontare prima di tutto delle difficoltà culturali – spiega Lapo -. Da noi il manager è percepito come un corpo estraneo e invece rappresenta l’azienda, di fatto diventa un imprenditore. Amo definirmi un operaio di strategie e qualità, perché credo sia quest’ultima il fattore su cui le imprese italiane devono puntare. Chi punta sul guadagno deve inevitabilmente abbassare il livello qualitativo e in un mercato così competitivo è destinato a scomparire. Solo rimanendo fedeli ai nostri valori, ovvero la qualità, possiamo, non solo sopravvivere, ma crescere”.
Quando un’impresa ricomincia a star bene per Lapo è arrivato il momento di andarsene. Ma nel tempo decide di costruire anche qualcosa di suo. Ultima nata Etica Farma Lab, una società di cui è socio maggioritario, che produce e commercializza prodotti di nutraceutica.
“Attraverso un’operazione di fund raising privato sono riuscito a raccogliere cinquantamila euro e ventuno persone che hanno creduto in me e in un investimento di medio-lungo termine. Dopo poco più di un anno dalla costituzione della società – continua Secciani – fatturiamo 170 mila euro. Produciamo quindici integratori, di cui due brevettati e li vendiamo attraverso i canali classici della distribuzione farmaceutica. Ma abbiamo optato anche per un sistema innovativo: consegniamo ai medici un biglietto con un numero di telefono da lasciare ai pazienti per ottenere informazioni o il prodotto, con offerte scontate, direttamente a casa. Una volta dimostrata la nostra valenza scientifica, cercheremo di incrementare la vendita online. Non ci interessano certe logiche, i medici possono scegliere se informare o meno i pazienti. Alla base c’è una scelta etica, a parlare sono i nostri prodotti, la scelta di utilizzare grandi concentrazioni di principi attivi e un’attività di ricerca e sviluppo continua. Piano piano il mercato ci sta dando ragione”.