L’apertura dei cantieri, delle grandi opere  e di  quelle più piccole diffuse sul territorio. Ma anche il taglio del cuneo fiscale per aumentare l’occupazione, la detassazione dei premi di produttività, i fondi di Industria 4.0 per le piccole imprese, la formazione, il credito d’imposta per la ricerca e l’innovazione, il pagamento alle imprese dei debiti della Pubblica Amministrazione. Sono alcune delle richieste presentate da Mario Pagani, responsabile del Dipartimento Politiche Industriali della Cna Nazionale agli onorevoli Alessia Morani (PD) e Claudio Giuliodori (M5S), al convegno che la Cna Marche ha tenuto ieri ad Ancona.

“Ai rappresentanti di Pd e M5S” ha dichiarato Pagani ”abbiamo espresso la nostra soddisfazione per l’aumento della deducibilità dell’Imu, e riaffermato la necessità di continuare su questa strada per arrivare alla totale deducibilità. Bene anche l’abolizione del Sistri, ora occorre lavorare per definire un quadro regolamentare sulla tracciabilità dei rifiuti più semplice possibile affinché le imprese possano affrontarlo senza affanno. Sulla riduzione dei premi Inail, per i quali è necessario un intervento del Governo, abbiamo avuto rassicurazioni sulla possibilità che sia trovata una soluzione nella Legge di Bilancio. Soprattutto abbiamo ribadito la necessità di una manovra che sia orientata sempre di più agli investimenti e al rilancio delle infrastrutture in generale. Che abbia attenzione alle opere di manutenzione, che sono quelle più vicine e con maggiori ricadute sul sistema delle piccole imprese.”

La Legge di Bilancio, approvata alla Camera, è approdata ieri al Senato per tornare alla Camera per il via libero definitivo. La Cna chiede che questo percorso serva a migliorarla per renderla sempre più a misura di artigiani e piccole imprese e per introdurre i correttivi necessari per ottenere il via libera dalle autorità europee, evitando così procedure di infrazione e fugando i dubbi dei mercati finanziari.

“A due anni dal sisma” ha sostenuto il presidente Cna Marche Gino Sabatini “ci aspettiamo che vengano finalmente create le condizioni per far decollare la ricostruzione, con l’apertura dei cantieri per la ricostruzione e la semplificazione  delle procedure, per consentire l’accesso alle piccole imprese locali. Serve una riforma del Codice degli Appalti che alleggerisca  il carico burocratico di tutti i documenti necessari per concorrere ad una gara di appalto  e serve la riduzione progressiva dell’importo delle gare. Negli ultimi quattro anni nella nostra regione l’importo medio dei lotti è cresciuto quasi del 30% e del 70% dal 2011 ad oggi. Una situazione insostenibile per le piccole imprese”.

Agli onorevoli  Morani e Giuliodori, Sabatini ha espresso l’apprezzamento per la decisione della Camera di prorogare le detrazioni per le ristrutturazioni, l’efficientamento energetico  e le misure antisismiche. Valutate positivamente anche l’estensione dell’aliquota del 15 per cento per le partite Iva e le piccole imprese fino a 65 mila euro, l’aumento della deducibilità Imu sui capannoni dal 20 al 40 per cento.

“Siamo invece preoccupati” precisa Sabatini “dalla decisione di consentire  lo sblocco delle aliquote degli enti locali. Una misura che, prevedibilmente, porterà ad un aumento della tassazione per i cittadini e le imprese. Inoltre non condividiamo il rinvio al 2020 dell’imposta al 20 per cento le imprese tra i 65 mila e i 100 mila euro. Così come siamo preoccupati dai possibili effetti negativi della normativa sui contratti a termine, previsti dal Decreto Dignità, che potrebbe rappresentare un freno alle assunzioni da parte delle imprese”.

Nelle Marche sono state molte le imprese che non ce l’hanno fatta a superare gli anni della crisi ma tante sono anche le imprese che, con spirito di sacrificio, investimenti, passione, hanno saputo cogliere le sfide e le opportunità che la crisi le ha costrette ad affrontare.

“Oggi” ha concluso Sabatini “la sfida da vincere è quella dello sviluppo. La Legge di Bilancio deve mettere in campo misure per gli investimenti sulla crescita e sul sostegno alle piccole e medie imprese, che hanno cominciato a rialzare la testa a prezzo di  grandi sacrifici e non possono rischiare di tornare sott’acqua. Non se lo possono permettere le imprese, non se lo può permettere il nostro sistema economico e sociale”.

Tag: