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La disputa quotidiana sulle riaperture sconta le convulsioni che attraversano la politica e si propagano alla società civile in una fase delicata e decisiva che segnerà il futuro a medio termine del nostro Paese. E’ in gioco la capacità di scrivere una road map condivisa per mettere alle corde il virus e ridare ossigeno al sistema economico, prospettare alle persone un imminente ritorno alla normalità nella vita quotidiana. E’ quanto scrive Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA, in un editoriale pubblicato su Il Foglio nel quale evidenzia che “il numero intollerabile di decessi quotidiani ci ricorda che siamo ancora in guerra, ma iniziamo a scorgere qualche spiraglio di luce in fondo al tunnel. La fine dell’incubo sta diventando concreta, serve stringere i denti per compiere l’ultimo chilometro, il più difficile e impegnativo. In tale contesto lavorare con sano e autentico spirito repubblicano dovrebbe rappresentare il riferimento costante di ciascuno per non pregiudicare la coesione sociale, vero antidoto rispetto alle forze disgregatrici, e che per la CNA è da sempre un valore inalienabile”.

Il Paese è chiamato a una sfida decisiva nella quale può contare sul “contributo prezioso della rappresentanza, strumento fondamentale per conseguire il bene comune superando la logica degli interessi molecolari”. E le forze sociali, nel complesso, hanno mostrato “un elevato senso di responsabilità e trasparenza evitando di alimentare e strumentalizzare la disperazione che serpeggia tra i cittadini e le imprese, stremati dalla pandemia ma che hanno dimostrato una straordinaria e forse impensabile capacità di resistere”.

Ritardi, incertezze e confusione hanno contrassegnato la gestione della pandemia in Italia e in Europa e la campagna vaccinale è l’emblema del disorientamento che stanno vivendo i cittadini tra annunci spesso contraddittori tra loro e atteggiamenti pilateschi da parte delle istituzioni sanitarie.

A oltre un anno dall’esplosione della pandemia siamo al terzo cambiamento dei meccanismi per l’erogazione dei contributi a fondo perduto senza aver ancora raggiunto un sistema soddisfacente e soprattutto non discriminante. Per non dire del complicato rapporto tra Stato e Regioni, dalle misure di contenimento del virus al piano vaccinale, che sta innescando il dibattito sull’ennesima riforma dell’architettura istituzionale.

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