Le associazioni di categoria insieme per rilanciare il distretto industriale pratese

CNA Toscana Centro e le altre associazioni di categoria hanno scelto di attivarsi insieme per ottenere da Governo e Regione Toscana risposte e risorse adeguate per la salvaguardia e il rilancio dell’economia locale, a partire dal settore trainante del tessile-abbigliamento.

Frutto di questo lavoro è stato un articolato documento strategico in cui sono stati individuati gli interventi prioritari per il distretto, sui quali le tre associazioni intendono attivare l’impegno di tutti gli interlocutori istituzionali, sociali e professionali, ad ogni livello.
Il documento strategico è stato presentato nel corso di un conferenza stampa dai vertici delle tre organizzazioni, tra cui il presidente di CNA Toscana Centro, Claudio Bettazzi e il presidente di CNA Federmoda territoriale, Francesco Viti.

“Nel manifatturiero – è stato sottolineato – i prodotti del settore moda sono i più colpiti dalla crisi economica determinata dalla pandemia da Covid-19. L’altissima concentrazione del settore nell’area pratese ha fatto sì che Prato sia la provincia toscana che registra la più grande contrazione della produzione, una delle più ferite a livello nazionale. La crisi in corso, di fatto, si configura per Prato come la terza grande prova in soli venti anni e se non governata con strategie all’altezza rischia di incidere sul percorso di assestamento degli ultimi anni con una discontinuità irreversibile. Il superamento di questa crisi rende, quindi, indispensabile la massima capacità di reazione di tutti i soggetti coinvolti, nella consapevolezza che, di fronte ad una emergenza di questa gravità, è fondamentale agire come una sola entità che metta in campo la massima coesione, volontà e senso di responsabilità”.
“Mai come in questo momento storico – continuano i vertici delle tre associazioni –  serve il  pieno sostegno degli attori pubblici con le migliori e più coraggiose scelte di politica industriale e infrastrutturale, con azioni e risorse che devono coinvolgere tutti i diversi gradi di responsabilità, dal Governo fino agli enti locali, passando per i nostri rappresentanti in Parlamento, il cui impegno sarà dirimente per portare a Prato i risultati necessari a vincere questa battaglia”.

Fra i punti di forza del documento l’attivazione di un Osservatorio economico che sarà realizzato con il contributo scientifico di Irpet per definire, sulla base di analisi puntuali, lo stato dell’arte e soprattutto il disegno di tutte quelle misure urgenti che dovranno servire a recuperare una situazione definibile come grave e preoccupante.
Le misure individuate nel documento partono dal presupposto che le necessità di intervento investano un primo e più urgente livello di tutela e ristoro delle attività economiche; un secondo livello orientato al rilancio; infine un programma a medio e lungo termine che ridisegni, potenziandoli, i fattori di contesto in grado di favorire e sostenere le attività produttive.

Fra gli obiettivi strategici di più diretto e particolare interesse del distretto pratese, sono menzionati nel documento gli incentivi alla crescita dimensionale e ai riassetti organizzativi, considerati importanti anche per settori diversi dalla moda; contributi a fondo perduto per strategie aziendali mirate alla sostenibilità, all’economia circolare e all’approvvigionamento energetico e risorse per la transizione digitale. Sul versante infrastrutturale, essenziale una programmazione impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti tessili che restituisca competitività alle imprese, diminuendo i costi e puntando sui rifiuti riciclabili e sostenibili, grazie a una gestione corretta ed economicamente positiva del ciclo dei rifiuti urbani e industriali; una rinnovata attenzione per l’intermodalità, inspiegabilmente assente dai macro-obiettivi del Recovery Plan, ma importante per Prato e per lo sviluppo del suo interporto e la conclusione dei progetti in corso per i quali ha un ruolo fondamentale la Regione Toscana.

Altri capitoli menzionati nel documento e di interesse nazionale riguardano i finanziamenti per l’internazionalizzazione, la formazione e l’assunzione di giovani, le azioni a supporto di liquidità ed export, l’estensione fino al 31 luglio 2021 della Cig straordinaria Covid 19 e Fsba, senza oneri a carico delle imprese, l’alleggerimento degli oneri fiscali e meccanismi di ristoro, con l’eliminazione strutturale dell’Irap e il superamento dei codici Ateco con criteri basati invece sui fatturati.

Sul versante di pertinenza della Regione Toscana, nel documento si richiedono misure di sostegno allo sviluppo, con particolare attenzione ai distretti industriali e alle filiere, all’economia circolare e all’innovazione digitale; la revisione del progetto di accesso al credito Garanzia Toscana e i finanziamenti per rafforzare il sistema della formazione professionale per il sistema manifatturiero.