Il Parlamento europeo ha raggiunto un accordo per negoziare con il Consiglio la revisione della normativa in materia di tempi di guida e tachigrafi. Riconosciuto che le imprese edili non sono riconducibili ad aziende di trasporto

Le imprese delle costruzioni, in quanto tali, sono escluse dall’applicazione della normativa sul cronotachigrafo. A seguito di una lunga procedura, il Parlamento europeo ha raggiunto un accordo per negoziare con il Consiglio la revisione della normativa in materia di tempi di guida e tachigrafi ed è emersa una posizione chiara su un punto critico per le imprese dell’edilizia: è stato riconosciuto che queste ultime non sono riconducibili ad aziende di trasporto.

“ CNA Costruzioni giudicante positivamente nell’accordo siano state prese in considerazione le specificità delle imprese di costruzione e delle connesse: sebbene le ditte edili attività utilizzino camion e auto per trasportare materiali, attrezzature o lavoratori all’interno di un’area geografica limitata ai fini di uno specifico cantiere o abitazione su base giornaliera, questa è solo un’attività ausiliaria nei cantieri che non dovrebbe essere un ulteriore onere amministrativo e finanziario per le imprese, che quindi dovrebbero essere escluse dall’obbligo del tachigrafo ” ha dichiarato Enzo Ponzio, Presidente nazionale di CNA Costruzioni.

Tale posizione è sempre stata confermata da CNA Costruzioni in seno ad EBC – European Builders Confederation – di cui fa parte e che attualmente ne esprime la Presidenza con il collega Rinaldo Incerpi.

Con il voto prima lettura il Parlamento UE ha rilasciato l’obbligo di cronotachigrafo ai veicoli commerciali leggeri adibiti al trasporto internazionale (a partire da 2,4 tonnellate), ma si è espresso favorevolmente su:

– l’esenzione per i veicoli commerciali leggeri utilizzati per il trasporto di merci (quando il trasporto non è effettuato per conto terzi, ma per conto dell’impresa o del conducente), il che si attenuerebbe in particolare gli effetti dell’ampliamento del campo di applicazione per le imprese di costruzione operanti nelle regioni frontaliere;

– l’estensione dell’attuale esenzione per i veicoli con una massa massima autorizzata non superiore a 7,5 km e con un raggio da 100 km a 150 km facilitando così il lavoro delle imprese di costruzione e delle attività connesse, in particolare nelle zone rurale;
– la possibilità di un’esenzione a livello nazionale per i veicoli fino a 44 utilizzate dalle imprese di costruzione entro un raggio di 100 km, non gravando sulle aziende edili nel caso di utilizzo di pesanti in cantiere.