“Ascoli Piceno e le Marche sono aree dove l’incidenza dell’artigianato, della micro e piccola impresa, dell’impresa diffusa insomma, è tra le più massicce in Italia. Una eccellenza, un valore aggiunto, una ricchezza da promuovere e valorizzare a ogni livello”. Sono parole del nostro segretario generale, Otello Gregorini, intervenuto all’assemblea elettiva di CNA Ascoli Piceno che ha confermato per il prossimo quadriennio la presidente Arianna Trillini e il direttore Francesco Balloni. Una iniziativa di grande successo cui hanno partecipato i vertici politici e istituzionali regionali e provinciali.
“Proprio per promuovere questa specificità territoriale e regionale – ha spiegato Gregorini – come associazione portiamo ogni giorno il nostro contributo e lavoriamo, e continueremo a lavorare, per restituire il giusto riconoscimento, quello per intendersi comune fino a un paio di decenni fa, al valore sociale ed economico dell’artigianato. Si tratta di un valore importante da recuperare attraverso il dialogo con istituzioni e stakeholder per trovare una sintesi che contenga la visione futura delle Marche, del Centro Italia, dell’intero Paese partendo appunto da un modello locale che possa diventare globale”.
“L’impegno non è semplice – ha sottolineato il nostro segretario generale – da un lato pesa la situazione demografica, con pochi abitanti e un’età media elevata, dall’altro i troppi ‘campanili’. In senso figurato, s’intende. Dobbiamo imparare che la competizione globale impone collaborazioni e integrazioni. Quando lo comprendiamo, vinciamo. E’ il caso di Unico, la struttura regionale nata dalla fusione di diversi intermediari finanziari che ha permesso, con la collaborazione della Regione, di sostenere alcune migliaia di imprese negli ultimi anni”.
“Le nostre Marche – ha concluso Gregorini – hanno numerosi punti di forza che costituiscono una base invidiabile. La dedizione al lavoro elevata, la coesione sociale, la qualità della vita, la sostenibilità ambientale, l’alto potenziale turistico, oltre al vigore del manifatturiero, fanno di questi territori un’area fertile per la ripartenza robusta dell’artigianato e della piccola impresa, proiettata verso un futuro di successo”.