Il settore agroalimentare italiano è uno dei pilastri del Made in Italy, non solo per l’eccellenza dei prodotti ma anche per la capacità di raccontare storie di territorio, tradizione e qualità. In un mercato sempre più globale e competitivo, tuttavia, questo patrimonio deve essere affiancato da strumenti tecnologici all’altezza delle sfide contemporanee. In questo contesto, l’intelligenza artificiale generativa (IA generativa) si presenta non come una minaccia, ma come un’opportunità concreta per innovare senza perdere identità.

È proprio partendo da questa consapevolezza che nasce il percorso formativo “AI Generativa – Introduzione e Applicazioni nel settore agroalimentare”, promosso da CNA Agroalimentare in collaborazione con Fondazione ECIPA e con il contributo scientifico della Sapienza Università di Roma. Il corso, gratuito per gli imprenditori associati, ha l’ambizione di accompagnare le imprese nel processo di trasformazione digitale, rendendo l’intelligenza artificiale uno strumento quotidiano e accessibile. Saranno Luca Reitano, docente di Sapienza Università di Roma ed esperto in tecnologie digitali, e Giovanni Laffi di Boosha AI  a guidare le imprese in un viaggio concreto tra case study e strumenti pratici.

“Il mondo dell’agroalimentare è fatto di manualità, cura, stagionalità. Valori che l’intelligenza artificiale non sostituirà mai, ma che può aiutare a trasmettere meglio, anche a chi non conosce il nostro patrimonio. Innovare non significa rinunciare alla tradizione, ma proteggerla rendendola attuale e la formazione rappresenta il vero motore dell’innovazione”, sottolinea Francesca Petrini, Presidente nazionale CNA Agroalimentare.

“L’IA generativa è oggi in grado di produrre testi, immagini, video, voci sintetiche e persino ricette, con una qualità che fino a pochi anni fa sembrava impensabile. Ma non si tratta solo di automatizzare la comunicazione, infatti, il vero valore risiede nella possibilità di moltiplicare le idee, velocizzare i processi e personalizzare la relazione con i clienti”, prosegue la Presidente Petrini.

Il percorso proposto da CNA Agroalimentare e Fondazione ECIPA è pensato per imprenditori, artigiani, piccoli produttori, trasformatori e tutte quelle figure che operano nel cuore pulsante dell’agroalimentare italiano. Si tratta di sei incontri online, per un totale di dodici ore, in cui si affrontano con approccio pratico i principali ambiti di applicazione dell’IA generativa: dalla creazione di contenuti alla generazione di immagini, dall’uso dei chatbot all’ottimizzazione della comunicazione. Il corso non è solo teorico, infatti, i partecipanti avranno l’opportunità di concretizzare quanto appreso tramite casi pratici da mettere in campo all’interno della propria realtà aziendale, anche con budget limitati.

“In un momento in cui il tempo è una risorsa preziosa e la competizione si gioca spesso sul piano dell’immagine e del racconto – conclude la responsabile nazionale CNA Agroalimentare, Valeria Baranello – la possibilità di usare strumenti che aiutano a fare di più e meglio è un vantaggio competitivo, ma serve consapevolezza. L’uso dell’IA non è immediato, né scontato: richiede cultura, conoscenza degli strumenti e, soprattutto, una visione. Ecco perché è fondamentale partire dalla formazione”.