Le donne sono una componente sempre più dinamica della società e dell’economia italiana. Sono, infatti, 2,8 milioni i ruoli svolti dalle donne nelle imprese del nostro Paese e rappresentano oltre un quarto del totale (26,7%). Di questi: 1.124.799 sono amministratrici, 840.889 sono titolari d’impresa, 620.572 sono socie d’impresa e 241.418 ricoprono altre cariche.

A livello territoriale i tassi di imprenditorialità femminile (quota di cariche ricoperte da donne sul totale) più alti si registrano nel Centro e nel Nord-Ovest del Paese. Il peso relativo delle quote di donne che fanno impresa oscilla da un valore minimo del Trentino Alto Adige (23,4%) ad un massimo della Valle D’Aosta (30,4%).

Nell’ultimo anno le donne hanno fornito un contributo fondamentale alla crescita dell’imprenditorialità italiana. Rispetto al 2017, infatti, il numero di donne che a diverso titolo fanno impresa è cresciuto dell’1,0%, un tasso di crescita che supera ampiamente quello riferito agli uomini (+0,4%).

Con riferimento alle sole lavoratrici indipendenti, le donne italiane esprimono un grado di soddisfazione e di attaccamento alla loro attività tra i più alti d’Europa, nonostante la presenza di tanti fattori di ostacolo quotidiani. Tra questi vi è ovviamente la difficoltà di conciliare gli impegni famigliari con la vita professionale e il persistere di opportunità di guadagno economico non soddisfacenti se considerate sia in termini assoluti che rispetto a quelle maschili. Al legislatore è affidato il compito di rimuovere questi impedimenti in maniera tale che le donne possano esprimere il loro massimo potenziale all’interno del nostro sistema imprenditoriale.

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