Un’Italia “sempre bella”, ma oggi attraversata da incertezza e da una crescita economica debole: così si apre l’ampia intervista rilasciata dal segretario generale della CNA, Otello Gregorini, a Canale Italia, dove si è discusso a lungo dello stato dell’economia nazionale, delle sfide per le piccole imprese e delle prospettive future.
Gregorini ha messo in evidenza la fragilità attuale del sistema produttivo, sottolineando come la crescita sia ferma intorno a un +0,6%, rallentata da fattori internazionali come i conflitti, i costi energetici e i dazi commerciali. “L’incertezza è la cosa che l’impresa non vuole”, ha detto con chiarezza. Un segnale positivo è arrivato dal recente taglio dei tassi da parte della BCE, ma ora – ha ribadito – serve che il credito torni realmente disponibile, soprattutto per le micro e piccole realtà.
Ampio spazio è stato dato al ruolo dell’artigianato e delle Pmi, che rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana: 4 milioni di imprese sotto i 50 addetti, rispetto alle appena 100 mila più grandi. Gregorini ha lanciato un appello chiaro alla politica: “Serve una lettura esatta del Paese. Le piccole imprese devono essere trattate secondo la loro realtà, non con provvedimenti pensati per le grandi aziende”.
Tra i nodi più urgenti: il ricambio generazionale, la carenza di manodopera qualificata e il disallineamento tra scuola e mercato del lavoro. CNA sta lavorando anche a progetti di integrazione e formazione per l’immigrazione regolare, oltre a intensificare i rapporti con gli istituti scolastici per avvicinare i giovani ai mestieri artigiani.
Infine, uno sguardo fiducioso al futuro, pur senza negare le difficoltà. Gregorini, da sempre “ottimista per natura”, crede nel valore della passione e della resilienza delle imprese italiane: “Facciamo ognuno il nostro, con impegno, e si vincerà anche questa sfida”.