Il clima di fiducia nel settore manifatturiero altoatesino è ulteriormente migliorato: nove aziende su dieci prevedono una redditività positiva nel 2016. Secondo le stime delle imprese cresceranno sia i fatturati sia l’occupazione. Ciò emerge dalla rilevazione congiunturale dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano.

L’edizione primaverile del barometro dell’economia descrive un quadro positivo per il settore manifatturiero in Alto Adige. La redditività conseguita nel 2015 è stata giudicata soddisfacente dall’82 percento degli imprenditori e delle imprenditrici. Tale quota è migliorata per il secondo anno consecutivo e ha ora raggiunto il valore massimo dal 2007. Secondo gli operatori economici la tendenza positiva dovrebbe proseguire: il 90 percento delle imprese prevede infatti una redditività soddisfacente per l’anno in corso.Il buon clima di fiducia è dovuto soprattutto alla dinamica favorevole dei fatturati. Le imprese stimano che la crescita registrata nel 2015 prosegua anche nel 2016, grazie alla ripresa economica in Alto Adige e in Italia. Si conta inoltre sul buon andamento delle esportazioni, dopo che nel 2015 si è registrato il nuovo record di 4,4 miliardi di euro.

Il rafforzamento della domanda avrà effetti positivi anche sull’occupazione. Il numero dei lavoratori dipendenti nel comparto manifatturiero è aumentato dell’1,8 percento negli ultimi dodici mesi e secondo le imprese dovrebbe continuare a crescere anche nel 2016. Restano invece modeste le stime riguardo agli investimenti, per i quali non si prevedono incrementi significativi, nonostante l’introduzione degli ammortamenti maggiorati da parte del governo. Per quanto riguarda le diverse branche di attività, si registra un clima di fiducia particolarmente positivo nel settore alimentare, in quello dell’abbigliamento e nel comparto della meccanica. Non ci si attende invece un miglioramento della redditività per le imprese produttrici di materiali per l’edilizia.

Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV, commenta: “I dati confermano che il comparto manifatturiero è ripartito dopo la crisi. Adesso dobbiamo impegnarci a mantenere il trend positivo e a sviluppare una filiera corta tra aziende strutturate, forti nell’export, e piccole e micro imprese, che riceverebbero beneficio come fornitrici delle ditte più grandi. Tutto ciò renderebbe il territorio più competitivo a livello nazionale e internazionale.”