Anche nel 2016 l’Italia si è confermata la seconda economia industriale europea, con una produzione venduta di 647 miliardi di euro.

La produzione dell’Italia, pari al 13% dell’intera produzione realizzata nella UE-28, è inferiore solo a quella della Germania (22% del totale UE-28) ma supera quella della Francia, che con circa il 10% del totale UE-28 si colloca al terzo posto nel panorama europeo.

 

 

 

Il secondo posto in Europa per prodotti industriali venduti rappresenta indubbiamente un risultato eccezionale per il nostro Paese che è stato realizzato in larga parte grazie all’operare di una miriade di imprese piccole o piccolissime.

Delle quasi 390 mila imprese che operano nei comparti manifatturieri dell’Italia, infatti, il 97,6% sono micro (82,7% del totale) o piccole (14,9% del totale) e sono organizzate come imprese artigiane nel 65,5% dei casi.

La presenza delle micro imprese è preponderante in tutti gli ambiti produttivi, e supera gli ottanta punti percentuali, sia in settori tradizionali a più spiccata vocazione artigiana (alimentari, tessile e abbigliamento, produzione di legno e di mobili) sia in settori caratterizzati da processi produttivi più complessi (metallurgia, minerali non metalliferi, prodotti in metallo). Essa risulta invece meno marcata in settori che, per la natura del processo produttivo, necessitano di investimenti più rilevanti (farmaceutica e mezzi di trasporto).

 

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