Nel primo trimestre 2025 nelle Marche aumentano gli occupati e diminuiscono quanti stanno cercando un lavoro. Ma i risultati potrebbero essere ancora migliori se fossero disponibili sul mercato del lavoro tutte le figure professionali richieste dalle imprese. Lo sostengono i presidenti di CNA Marche, Paolo Silenzi, e di Confartigianato Marche, Moira Amaranti.

Il mercato del lavoro

Sono 15.524 gli occupati marchigiani in più alla fine del mese di marzo 2025 rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. L’incremento riguarda quasi esclusivamente gli uomini (+15016) e solo marginalmente le donne (+508).  In calo i disoccupati (-4.024 di cui 2.212 uomini e 1.812 donne) e coloro che non cercano e non sono disponibili a lavorare (-8.174). Una contrazione che ha riguardato soprattutto le donne (- 7.545).

Poi ci sono quelli che non cercano attivamente un lavoro ma sono disponili a lavorare. Si chiamano forze di lavoro potenziali. Sono in crescita di 6.626 unità. Ma se tra le donne si ha un aumento di 7.889 di queste figure, tra gli uomini si registra un calo di 1.262 unità.  Complessivamente la forza lavoro aumenta di 11.501 unità. Un mercato del lavoro che ha visto l’inserimento di 12.804 donne mentre gli uomini sono 1.303 in meno.

La crescita occupazionale è trainata dai servizi (+18.556 occupati). Tiene l’industria manifatturiera (+1392) ma calano le costruzioni (-1.142) e soprattutto crolla l’occupazione in agricoltura (con -3.280 occupati in meno pari al -19,3%). Crescono gli occupati dipendenti (+16.259) e calano gli indipendenti (-734).

Le imprese alla ricerca delle giuste figure professionali

Tra giugno e agosto, le imprese marchigiane prevedono di assumere 40.030 lavoratori, 2.140 in più rispetto allo stesso trimestre del 2024. Nel mese di giugno le entrate previste sono 18.750, in crescita di 1.270 unità rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Lo afferma l’indagine Excelsior Unioncamere resa nota dai Centri Studi di CNA e Confartigianato Marche.

“A frenare la creazione di ulteriore nuova occupazione” – affermano Silenzi e Amaranti – “è la difficoltà di reperimento delle professioni richieste dalle imprese. Le nostre aziende non riescono a trovare il 48 per cento dei lavoratori che servirebbero alle loro attività. In particolare tecnici e operai specializzati dove la difficoltà di reperimento riguarda il 60 per cento della richiesta e arriva al 75 per cento tra i giovani fino a 29 anni. Per ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro, servono politiche formative mirate alle esigenze delle piccole e medie aziende marchigiane ed una valorizzazione degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) in collegamento con le associazioni di categoria”, hanno evidenziato in conclusione.

Dei 18.750 lavoratori richiesti nel mese di giugno dalle imprese marchigiane, il 53 per cento riguarda gli addetti nelle professioni commerciali e nei servizi, il 22,8 per cento gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine, il 15,1 per cento professioni non qualificate e il 9 per cento dirigenti e tecnici.

Disaggregando per territori, si può vedere che il maggior numero di assunzioni a giugno è previsto nella provincia di Ancona (5.810), seguita da Pesaro Urbino (4.900), Macerata (3.200), Ascoli Piceno (2.990) e Fermo (1.840).

Allungando lo sguardo al trimestre giugno – agosto, il risultato non cambia. Delle 40.030 entrate previste, 12.510 sono attese ad Ancona, 10.080 a Pesaro Urbino, 7.330 a Macerata, 6.220 ad Ascoli Piceno e 3.890 a Fermo.