Marche, sanità e sociale per gli anziani. Confronto tra Cupla e la Regione

Sanità e sociale per gli anziani delle Marche. Il Cupla (Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo) si è confrontato con l’assessore regionale Filippo Saltamartini per presentare le sue proposte in vista della prossima approvazione del Piano Sociosanitario regionale. “Considerare gli anziani ed i malati cittadini titolari di diritti e non sudditi”. È questo, secondo Filippo Saltamartini, assessore alla Sanità delle Marche, l’obiettivo del nuovo Piano Sociosanitario regionale, che verrà approvato entro agosto. “Per questo – ha precisato – chiediamo che le spese sanitarie siano escluse dal patto di stabilità perché non si può risparmiare sulla salute. Per rispondere alle esigenze dei marchigiani i 3 miliardi di Fondo Sanitario per la nostra regione dovrebbero raddoppiare. Inoltre i costi per realizzare case e ospedali di comunità sono aumentati del 30 per cento”.

Le richieste del Cupla Marche

Valorizzazione dei medici e degli infermieri di famiglia, riduzione dei tempi di attesa per ricoveri ed esami diagnostici, potenziamento dei servizi di medicina territoriale, integrazione tra Assistenza domiciliare integrata (Adi) e Assistenza domiciliare sociale (Ads), incremento dei posti nelle Residenze sanitarie assistite (Rsa), realizzazione nelle Marche delle 29 Case di comunità e dei 9 Ospedali di comunità finanziati dal Pnrr, messa in rete dei servizi di telemedicina, gestione associata dei servizi sociali. Sono queste le priorità presentate all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, da Giancarlo Sperindio, vicecoordinatore del Cupla Marche. Interventi che devono essere finalizzati a superare il modello ospedalocentrico della sanità marchigiana, che vede nella regione dodici ospedali di primo livello, un solo ospedale di secondo livello (Torrette) e l’Inrca come Istituto Nazionale di ricerca e cura per gli anziani. Il Cupla chiede meno ospedali e più risorse per la sanità sul territorio. Al centro del modello sociale e sanitario prefigurato dal Cupla, ci sono i Punti Unici di Accesso (Pua) per la presa in carico degli anziani e dei malati cronici, e le Unità di continuità assistenziale (Uca) per i casi più problematici di pazienti con plurimorbilità.

Le Organizzazioni dei pensionati riunite nel Cupla sono espressioni delle maggiori organizzazioni dell’agricoltura, dell’artigianato e del commercio – CNA, Confartigianato, CIA, Coldiretti, Confcommercio, Confesercenti – e rappresentano nelle Marche 140mila pensionati, una parte molto rilevante e significativa della popolazione, attenta agli indirizzi e alle misure della programmazione sociale e socio sanitaria.

Al confronto con l’Assessore Saltamartini hanno partecipato Giancarlo Sperindio, vicecoordinatore Cupla Marche, e Gian Lauro Rossi, presidente nazionale Cupla.  Ha moderato il dibattito il giornalista Sergio Giacchi.

Si è discusso in particolare del piano sociosanitario regionale, della missione salute del Pnrr, della legge delega sulla non autosufficienza, della legge regionale sulla longevità attiva, della legge 19/2022 sulla riforma dell’organizzazione della sanità marchigiana.

Il presidente nazionale Gian Lauro Rossi ha ricordato l’impegno del Cupla per l’approvazione a livello nazionale della legge delega per la non autosufficienza e per i caregiver familiari e il confronto continuo con il Governo sulle politiche per gli anziani.

“Siamo preoccupati – ha sostenuto Sperindio – per la sostenibilità finanziaria delle Case e degli ospedali di Comunità. Il Pnrr  finanzia solo la realizzazione delle strutture e l’acquisto dei macchinari diagnosti. Il personale sarà a carico della Regione. Serviranno 2.272 figure in più tra medici, infermieri, operatori sociosanitari e tecnici. Dove trovarli e, soprattutto, come pagarli? Un altro elemento di preoccupazione riguarda i costi della mobilità passiva che supera ogni anno i 40 milioni di euro. Risorse sottratte alla sanità nel territorio marchigiano. Infine i medici. Nei prossimi quattro anni ne andranno in pensione 600 e ne entreranno in servizio solo 200”.

Questioni che sono destinate a diventare sempre più attuali nei prossimi anni a causa del previsto invecchiamento della popolazione marchigiana.

Secondo la proiezione di uno studio demografico, alla fine di quest’anno, gli anziani marchigiani over 65 saranno 408 mila, pari al 24,3 per cento della popolazione residente, mentre gli ultrasettantacinquenni saranno il 13,1 per cento e gli over 85 arriveranno al 4,7 per cento.

La popolazione anziana delle Marche raggiungerà le 531 mila unità nel 2045, quando più di un marchigiano su tre avrà superato i 65 anni.