Il giovane barbiere di un tempo. Tra design vintage e impegno sociale

Quando incontri Marco Sardellitti ti accorgi subito di essere di fronte al ‘barbiere di una volta’, quello che insieme al farmacista, al macellaio e al sindaco era in ogni paese un’istituzione. Si percepisce da come lo salutano le persone. Ma Marco, con i suoi 37 anni, ha saputo coniugare il passato col futuro, con uno sguardo rivolto anche al sociale.

Marco ha iniziato per una scommessa fatta tra suo padre e il barbiere, che non riusciva a trovare un valido collaboratore. “Ho cominciato così a lavorare nella bottega di Valentino Gabriele, storico barbiere del frusinate e figura rivoluzionaria del settore – racconta -. Io che avevo deciso di fare il barbiere per non studiare, mi ritrovai nella bottega di Valentino che da subito mise le cose in chiaro; dopo una settimana di lavoro mi chiamò per darmi la paga e, insieme a questa, mi diede un libro sulla nascita e la crescita del capello. Sì, proprio un libro. Mi disse che se volevo stare lì a lavorare dovevo cominciare a studiare, altrimenti avrei potuto tenermi quella prima paga e andare altrove”.

Dopo l’esperienza come dipendente e dopo aver concluso il proprio percorso di formazione, Marco decide di avviare la sua attività. Un negozio grande – si fa per dire – meno di 20mq, con due poltrone per il taglio e una postazione per lavare i capelli.

“Oggi siamo in tre, in un locale più grande. Mi piace pensare di aver contribuito alla rinascita di Isola del Liri, una zona centrale e storica di Frosinone, che da anni era stata quasi abbandonata. I locali sono arredati con mobilio e suppellettili originali degli anni ’50-’60 opportunamente restaurati. Per questo capita spesso che i turisti scoprano il nostro negozio e ci chiedano di poter entrare per fare delle foto. La cosa oltre che a divertirci, ci rende orgogliosi”.

Ma negli ultimi anni Marco ha intrapreso anche un altro importante progetto.

“Un paio di anni fa ho avvertito la necessità di fare qualcosa per le persone meno fortunate e per i bambini. Così ho acquistato un’Ape 50cc e prendendo spunto dallo Street Food l’ho trasformata in negozio ambulante. In poco tempo l’Ape è diventata un minicamper con acqua calda, corrente e tutto il necessario per svolgere la mia professione all’aperto e in mobilità. Quello che era iniziato come un gioco, è diventata un’attività impegnativa, con una risonanza mediatica e di popolarità inaspettata. E così l’“APEttinata”, da un semplice gioco di parole è diventata un progetto serio che unisce il desiderio di esprimermi con la beneficenza”.

“Il primo evento – continua – è stato per sostenere il reparto pediatrico dell’Ospedale di Sora. È da lì che è iniziata ufficialmente l’attività benefica di Marco-PourHome. Un’attività che ci ha portato in Salento, a Pesaro, Pistoia, Firenze, Bologna. In questi anni abbiamo sostenuto le attività della Comunità di Sant’Egidio, dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), e della Casa di Accoglienza “Ronald McDonald” del Bambin Gesù”.

“Il prossimo progetto? Per il Natale 2017 voglio tornare ad occuparmi del mio territorio – conclude Marco – e della mia gente in difficoltà”.