“Dobbiamo puntare senza riserve su uno scambio costruttivo tra artigiani e scienziati per recuperare il gap competitivo in innovazione di cui soffre il sistema delle piccole imprese italiane”.

Lo ha affermato Stefania Milo, vice presidente nazionale della CNA con delega a Burocrazia, semplificazione e digitalizzazione, intervenendo a Milano all’apertura del convegno InnovaAgorà.

“Quando si parla di gap competitivo del nostro Paese – ha proseguito Milo – quasi sempre si individua quale responsabile pressoché unico la ridotta dimensione aziendale. Due studi, realizzati nel 2017 e nel 2018 dalla CNA in collaborazione con la Fondazione Cotec su 3.500 Pmi, dimostrano invece che le piccole imprese affrontano il tema dell’innovazione, consapevoli della sua centralità, anche se spesso i risultati non vengono registrati nelle statistiche ufficiali e, molte volte, queste imprese non hanno le risorse finanziarie necessarie a registrare i brevetti”.

“Purtroppo sono poche le forme di collaborazione fra piccole imprese, Università e centri di ricerca  – ha concluso Milo –  serve invece un presidio pubblico autorevole, dotato di risorse sufficienti a garantire un effettivo salto di qualità ad un sistema imprenditoriale che, da solo, non ce la fa a sopportare gli sforzi necessari per recuperare e mantenere il livello di competitività utile alla crescita di tutto il Paese”.