La regina del barbecue. “Sulla griglia metterei chi non rispetta le regole”

Una condottiera in tailleur rosso. Settant’anni (l’anno prossimo) e nessuna intenzione di smettere di lavorare. “Perché dovrei farlo? Sono ancora un fiore”, osserva divertita Annamaria, per tutti Mimma, Ferraboli, con lo stesso “entusiasmo dei primi giorni, quando con mio fratello abbiamo iniziato a produrre barbecue sotto il portico di casa”. Cinquant’anni dopo Mimma, “con la valigetta”, ha girato tutto il mondo, la sua impresa, leader del settore, esporta in cinque continenti e nel 2000 le è stata conferita l’onorificenza di Commendatore della Repubblica da Carlo Azeglio Ciampi. “Quel giorno – ricorda – mi sono molto gasata”.

“Sono stata ‘discola’ fin da bambina, per questo mi hanno mandato a studiare dalle suore – racconta Mimma –. I miei genitori sono stati incredibili, hanno voluto che tutti noi cinque figli studiassimo e così io ho preso un diploma da segretaria d’azienda. A 18 anni ho iniziato a lavorare come impiegata in un’impresa, ma con un occhio sempre attento a quello che faceva mio fratello Eraldo. Abbiamo iniziato sotto il portico di casa, lui come maestro artigiano a realizzare barbecue e io a seguire la parte amministrativa. Presto si è unito nella progettazione anche nostro fratello Mario e così, con la valigetta, ho iniziato a girare il mondo”.

“Nel 1981, grazie ai contributi della Regione Lombardia, abbiamo creato un consorzio bresciano e insieme ad altre imprese abbiamo iniziato a frequentare le maggiori fiere internazionali. E’ andata così bene – continua Mimma – che dopo quattro anni esportavamo in cinque continenti”.

Oggi l’export rappresenta il 48% del fatturato (4,5 milioni di euro) e i barbecue e girarrosto Ferraboli sono venduti in tutto il mondo. “Abbiamo sentito la crisi – ammette Mimma – soprattutto per la concorrenza cinese, anche se molti clienti ora stanno tornando. I cinesi hanno aumentato la qualità e quindi anche i prezzi, per fortuna non effettuano un buon servizio postvendita, quell’attenzione al cliente che spesso fa la differenza”.

Ma la vera differenza, per questa donna appassionata, che ama i tailleur rosso fuoco, la fanno il rispetto e la collaborazione. “Oltre a me, i miei fratelli e mio figlio Davide, che sta muovendo i primi passi in azienda, con noi lavorano 20 persone, molte fin dagli inizi. Abbiamo un rapporto stretto, conosciamo i loro familiari e ci confrontiamo sempre. Una riunione alla settimana e tante ‘missioni impossibili’ realizzate grazie a loro e a questo rapporto di condivisione e, a volte, dura sincerità.

“Chi ti fa osservazioni ti sta aiutando – diceva sempre mia madre – è con l’aiuto reciproco che si cresce.” Per questo metterei sulla griglia le persone superbe, quelle incapaci di confrontarsi, riconoscere i propri limiti e quindi rispettare le regole. Sono riconoscente alla vita (e alla CNA) per le tante belle esperienze che ho vissuto – conclude Mimma – sono convinta che più dai, più ricevi” .