Settecentocinquanta operatori, 387 sedi in tutte le regioni italiane e in altri nove Paesi: Australia, Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania, Stati Uniti e Svizzera. Sono i numeri del nuovo patronato “Epasa-Itaco Cittadini e Imprese” che, per produzione e capillarità territoriale, si colloca così tra i principali patronati italiani.

“Da tempo – commenta Daniele Vaccarino, Presidente Nazionale della CNA –  la CNA è impegnata a produrre azioni di proposta finalizzate all’ammodernamento del sistema di welfare italiano. Le esigenze di compatibilità di bilancio dello Stato, congiunte alle dinamiche demografiche, impongono il superamento di vecchi impianti e ci spingono a lavorare a soluzioni di welfare mix, all’interno del quale sia più ampio anche il ruolo che possono svolgere le Pmi”.

“La fusione dei patronati Epasa e Itaco – sottolinea Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA – muove proprio da queste valutazioni. Pur essendo il nostro un patronato in possesso di tutti i requisiti per rimanere autonomamente in attività, anche alla luce delle nuove regole ministeriali più severe, abbiamo scelto di innovare e accrescere il nostro potenziale. Nei prossimi anni il sistema di welfare italiano sarà sempre più differenziato e complesso sia da un punto di vista normativo che organizzativo”.

“Abbiamo voluto dare un forte segnale di innovazione a un sistema che riteniamo possa svolgere in futuro un ruolo fondamentale – afferma Tiziano Girotti, Presidente del patronato Epasa-Itaco Cittadini e Imprese – Con la forza di due grandi confederazioni, la CNA e la Confesercenti, alle spalle, lavoreremo alla costruzione di un patronato moderno e in grado di dare risposte ai cittadini e alle famiglie che avranno sempre più bisogno di aiuto e orientamento all’interno di un sistema di welfare più moderno, efficiente e sostenibile”.

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