Ci risiamo… puntualmente ogni anno con l’emergenza neve, o presunta tale, Anas e Autostrade per L’Italia, nella loro evidente e conclamata incapacità di gestire situazioni di maltempo previste e in tutto il resto d’Europa gestite con professionalità, fermano i camion, inibendogli l’accesso o il transito alle principali strade e autostrade (nel caso specifico il casello Cesena Nord della A14 e l’E45 da Cesena a Sansepolcro).

E così le arterie più care d’Europa trasformano l’emergenza in un appuntamento tristemente ricorrente per cui, dopo avere incassato, come a ogni gennaio, aumenti per i pedaggi, ai primi fiocchi di neve chiudono l’accesso alle autostrade bloccando di fatto l’operatività di migliaia di imprese di autotrasporto e con loro l’economia del Paese.

Criticità si sono avute al casello di Cesena Nord e sulla E45, inspiegabilmente chiusi e si sono verificati notevoli problemi alla circolazione con autocarri che non potendo imboccare l’autostrada o la E45 creavano ritardi alla circolazione sulla viabilità ordinaria.

Particolarmente evidente la situazione di mancato o insufficiente spazzamento della neve sulla E45, soprattutto da Mercato Saraceno a Verghereto, affidato da ANAS con le solite logiche del massimo ribasso evidentemente ad operatori non propriamente “addetti ai lavori”.

CNA Fita si domanda se la chiusura delle autostrade a decine di km dall’emergenza neve sia la soluzione più opportuna, se ogni anno i gestori delle strade e autostrade, soprattutto in situazioni lontane dalla vera emergenza, debbano sempre scegliere la soluzione più semplice, ovvero chiudere le strade, anche a fronte di situazioni che non sono assolutamente di emergenza…

È intollerabile che in Italia non si riesca a garantire la libera circolazione delle merci e delle persone, a fronte di nevicate largamente previste e gestibili, anche perché le soluzioni per garantire la circolazione ci sono e vanno applicate: la manutenzione preventiva, la pulizia costante della neve dal manto stradale, la salatura, la verifica delle dotazioni degli autocarri permetterebbero alle imprese di autotrasporto di svolgere il loro lavoro e di non perdere tempo e soldi fermi di fronte ai caselli chiusi.