Non c’è credito per gli artigiani e le Pmi

Per artigiani e Pmi non c’è credito. Una vera e propria emergenza fotografata dalla ricerca annuale della Fedart Fidi (Federazione Nazionale Unitaria dei Confidi dell’artigianato e Pmi promossa da CNA e dalle altre organizzazioni dell’artigianato). Il trend del primo semestre 2019 indica meno 21,5 miliardi di euro di credito erogato rispetto all’anno precedente. Il dato evidenzia il fallimento del mercato del credito e l’inefficiente allocazione dello stesso al sistema economico. Il credito totale alle imprese nel 2019 è stato di 722,7 contro i 744,2 miliardi di euro del 2018.

La ricerca mette in risalto che il sistema dei Confidi conferma un posizionamento significativo nel mercato della garanzia: lo stock di finanziamenti garantiti a favore delle 675.000 imprese socie si attesta a 10 miliardi di euro, mentre quelli intermediati nell’anno raggiungono i 3,5 miliardi di euro.

In un contesto di contrazione generale, le imprese artigiane sono quelle che hanno subito la riduzione maggiore. Il settore dal 2010 ad oggi ha perso oltre il 40% di finanziamenti. Solo nel primo semestre 1,8 miliardi di euro in meno. Come spiegano da Fedart Fidi: “Il credito all’artigianato diminuisce più rapidamente di quello al totale delle imprese.”

In sostanza prosegue la divaricazione: molto credito a poche imprese, che a volte non ne avrebbero bisogno, e credito insufficiente a micro e piccole imprese, per le quali invece è indispensabile per operare.

Anche l’attesa riforma del Fondo di Garanzia, che pure si conferma come il principale strumento di politica economica del Paese a sostegno del credito per le PMI, non sta generando gli effetti sperati. Necessita un monitoraggio costante per valutarne l’evoluzione e progettare le necessarie azioni correttive.

In questo quadro, come spiega Giacomo Cioni, presidente di Fedart Fidi: “Fedart si propone di agire con forza affinché gli stakeholder tornino a percepire positivamente i Confidi e a valorizzarne il ruolo di partner delle imprese, identificandolo come quel soggetto che le affianca e le supporta nella relazione con il mondo bancario. Grazie ai Confidi micro e piccole imprese non solo ottengono la garanzia mutualistica sui finanziamenti, ma conseguono condizioni economiche più vantaggiose sul credito e beneficiano di servizi personalizzati. Un valore aggiunto che qualifica la relazione privilegiata tra le nostre realtà e le imprese socie, incentrata sulla conoscenza diretta, sulla capacità di utilizzare le cosiddette soft information, sul radicamento territoriale: tutti vantaggi che nessun altro soggetto della garanzia è in grado di apportare al sistema produttivo.”