“La danza funebre attorno alle tante anomalie che hanno reso il mercato di Vittoria una sorta di malato terminale della nostra economia non è altro che la versione contemporanea e caricaturale della sapida rappresentazione del dramma sacro di Alfonso Ricca. Citiamo uno dei padri sacri della vittoriesità per provare a capire cosa è accaduto e cosa accade dentro una delle strutture economiche più importanti del Mezzogiorno”. Inizia così la lettera aperta che il responsabile organizzativo della CNA comunale di Vittoria, Giorgio Stracquadanio, ha inviato al prefetto di Ragusa e ai commissari straordinari del Comune.

E’ da anni – aggiunge Stracquadanio – che il “funzionamento” del mercato è al centro del dibattito politico, istituzionale e giudiziario. Le inchieste e le relazioni dei vari organi inquirenti che si sono succedute nel tempo hanno cercato di dipanare sia le eventuali irregolarità amministrative sia le anomalie commerciali; nei fatti, però, non sono riuscite a chiarire, in modo pieno, le diverse “questioni”. Alla fine, tutto si è tradotto nel controllo agli ingressi, fatto sicuramente importante, ma per il resto poco è cambiato, soprattutto a cominciare dall’orario di ingresso nella struttura”.

“E’ da tempo che la CNA – prosegue Stracquadanio – pone l’accento su questo problema. Abbiamo ritenuto e riteniamo “assurdo” che nel periodo di maggiore produzione la struttura apra dalle 7 alle 12,30 e dalle 16 alle 18. E’ come se ci fossero, sostanzialmente, due mercati. Può essere questo un fatto che crea e/o alimenta alcune anomalie? Forse. Ciò che è certo è come questo tipo di orario crei problemi seri ai settori strategici per la commercializzazione: logistica e trasporto. Lo diciamo da anni: partire in tarda serata significa perdere imbarchi, non arrivare in tempo nei mercati in cui la merce è destinata o peggio indurre gli autotrasportatori, soprattutto i piccoli padroncini, a non rispettare le ore di guida, mettendo a rischio non solo la loro sicurezza ma anche le loro attività perché il non rispetto delle norme che regolano le ore di guida prevede il ritiro della patente.

Come organizzazione abbiamo sempre proposto che il mercato fosse aperto solo mezza giornata, da lunedì a giovedì e in particolare dalle 6,30 alle 13 per i produttori e dalle 13 alle 15 per le operazioni logistiche; il venerdì con orari 6,30-12,30 e 15,30–18,00 con chiusura del mercato alle 19,00 e il sabato come dal lunedì al giovedì. In tanti, a parole, hanno sostenuto e sostengono le nostre tesi. Nei fatti, però, tutto è sempre rimasto com’è. Sarebbe interessante capire perché. La cosa interessante è come la nostra proposta sia praticata il sabato che è da sempre la giornata in cui il mercato è più affollato e dinamico. Ogni sabato la struttura è tutto un brulicare di autocarri carichi di prodotti, di muletti e di tir ma è aperto dalle 7 alle 13 e in questo lasso di tempo tutte le operazioni economiche, commerciali e logistiche avvengono senza problemi. Ma allora perché non fare la stessa cosa anche per gli altri giorni? Questa è la domanda che ci poniamo da tempo e su cui vorremmo si avviasse un confronto chiaro, libero e sereno tra operatori e istituzioni preposte. La CNA è pienamente convinta di un fatto: chi non si muove non può rendersi conto delle proprie catene. Però percepiamo come se queste catene fossero apprezzate, anzi è come se le stesse dessero una certa sicurezza. Non ci rassegniamo a questa sensazione, pensiamo, invece, che la questione degli orari sia uno dei primi nodi che bisogna sciogliere e consapevoli di questo proponiamo un confronto”.

 

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