Continuano i dubbi sul nuovo Codice degli Appalti Pubblici, con particolare riferimento alle Linee Guida “sottosoglia” e al regolamento relativo ai criteri per l’individuazione delle imprese da invitare alle procedure negoziate.

Anche alla luce dello sfogo di alcuni imprenditori dell’Alto Appennino che contestano le nuove normative e denunciano la forte crisi del settore in montagna, anche le principali associazioni provinciali di categoria del settore costruzioni, CNA Costruzioni Reggio Emilia, Aniem Collegio Edile di Reggio Emilia, Lapam Costruzioni Reggio Emilia, scendono in campo con una lettera indirizzata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, al Presidente della Provincia Giammaria Manghi, ai sindaci dei Comuni dell’Unione Montana, al Presidente del Consorzio Bonifica dell’Emilia Centrale, al Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e ai sindacati CGIL CISL e UIL, per chiedere un confronto sull’adozione delle nuove normative.

“Crediamo che si tratti di un’occasione straordinaria – scrivono le associazioni – in cui le parti possono agire per apportare al processo di revisione delle norme, con più precisione e buon senso, la conoscenza, la sensibilità e l’attenzione verso il mondo delle micro e piccole imprese, in coerenza con il tessuto produttivo del nostro territorio e recuperando in pieno lo spirito inclusivo delle Direttive Europee che hanno ispirato la riforma”.

Il percorso sul quale le associazioni di categoria vorrebbero confrontarsi, nel rigoroso rispetto dei diversi ruoli e responsabilità, con le Istituzioni e gli Enti che indirizzano le stazioni appaltanti, è proprio quello di un’applicazione a 360° della nuova normativa sul “sottosoglia” iniziando in particolare un confronto sull’adozione dei regolamenti.

“Tra i molteplici aspetti oggetto della nuova normativa – si legge nella lettera congiunta – ci pare urgente porre alla Vostra attenzione le modalità con le quali le stazioni appaltanti individuano gli operatori economici da invitare alle procedure negoziate, previste appunto per il c.d. “sottosoglia”, ovvero le procedure di aggiudicazione dei lavori con importo a base d’asta inferiore a 1.000.000 €”.

Le associazioni degli edili invitano, in pratica, le Stazioni Appaltanti a dotarsi di un regolamento nel quale poter specificare le modalità con le quali condurre le indagini di mercato, le modalità di costituzione dell’elenco fornitori e i criteri per selezionare le imprese da invitare alle procedure negoziate all’interno degli elenchi così costituiti.

“Nei primi mesi di applicazione del nuovo codice, invece – continuano le associazioni – abbiamo assistito, allargando lo sguardo anche in regioni limitrofe, a diverse modalità operative di applicazione della norma in oggetto, con una prevalenza, in particolare nei nostri territori, dell’attivazione della procedura della manifestazione d’interesse per la singola procedura di gara, seguita da un sorteggio nel caso in cui il numero di domande avesse superato il numero di soggetti economici che la stazione appaltante aveva deciso di invitare alla procedura. Tale modalità, che contrasta anche con i principi di economicità e proporzionalità dell’azione amministrativa, affida purtroppo alla sorte il futuro delle piccole e piccolissime imprese del territorio”.