Una grande rete comune di infrastrutture logistiche e di trasporto è uno strumento essenziale per l’integrazione economica e sociale dell’Unione e nell’Unione europea: così CNA e le altre 10 associazioni di rappresentanza del mondo delle imprese (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Legacoop, Confcooperative, Confagricoltura, Confapi, Ance) hanno aperto il manifesto che accompagna la grande manifestazione “Infrastutture per lo Sviluppo. Tav, l’Italia in Europa” che si è svolta oggi a Torino. Un incontro per ribadire l’importanza delle grandi, come delle piccole opere, che vanno gestite e mantenute costantemente in efficienza per contrastare gli effetti dell’usura e garantire condizioni di sicurezza, per evitare i numerosi e a volte tragici eventi dovuti alla progressiva riduzione degli investimenti, ormai in atto da troppi anni, da destinare anche a interventi di monitoraggio e di adeguamento strutturale e tecnologico, di ammodernamento e messa in sicurezza. Per questo le imprese italiane chiedono un vero rilancio degli investimenti infrastrutturali, nelle reti di trasporto e di servizi, nella difesa idrogeologica e antisismica, nell’edilizia scolastica e sanitaria, nella rigenerazione e nella riqualificazione delle aree urbane e nel risanamento e nella tutela ambientale; interventi capaci di migliorare il benessere e la qualità della vita, la competitività delle imprese e l’attrattività dei territori. I corridoi europei e le loro connessioni territoriali rappresentano la struttura portante sulla quale si è costruita, nel tempo, una strategia infrastrutturale e logistica capace di sfruttare la centralità dell’Italia negli scambi euro-mediterranei e le sue straordinarie opportunità di sviluppo, in un contesto economico sempre più orientato alla globalizzazione degli scambi e alla competitività internazionale. Presente il presidente nazionale CNA, Daniele Vaccarino.
“Oggi è stata una straordinaria manifestazione perché sin dall’inizio c’è stata una grande coesione, nonostante il momento complicato – ha detto Vaccarino-. In passato, quando si è trattato di progettare grandi e piccole opere, abbiamo sempre lavorato fianco a fianco con chi si occupa delle metodologie, per valutarne l’impatto ambientale e garantire che ci fossero ricadute economiche sul territorio. Il sistema delle piccole imprese può inserirsi all’interno di una grande opera. Quella di oggi è un’iniziativa per la crescita: noi siamo “per”, non “contro”. Siamo a favore del coinvolgimento dell’intero comparto manufatturiero, attraverso tante piccole opere, tante piccole manutenzioni. Noi pensiamo che attraverso il sistema delle grandi opere le piccole imprese possano agganciarsi e avere delle grandi oppoprtunità” ha aggiunto Vaccarino. “Credo che oggi debba scattare l’orgoglio dell’imprenditoria. Essere artigiani, commercianti oggi sta diventando nell’opinione pubblica un atto negativo: e invece la voglia di fare, oggi, trova una risposta qui. E il governo ci deve ascoltare!” ha concluso.
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