Olimpiadi 2026 all’Italia. Evviva! E per la medaglia d’oro in corsa anche artigiani e Pmi

“L’assegnazione all’Italia delle Olimpiadi invernali 2026 rappresenta un motivo di legittimo orgoglio anche per tutto il mondo delle imprese e per la CNA”. Ad affermarlo il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino.

Questa vittoria dimostra che le potenzialità del nostro Paese sono elevatissime purché si faccia gioco di squadra in vista del successo comune. Un successo che può rappresentare una svolta per l’Italia. Il ricordo va a felici esperienze passate. “Spero – sottolinea Vaccarino – che le Olimpiadi 2026 in termini reali e simbolici costituiscano l’equivalente dei Giochi di Roma del ’60”. Allora significarono l’addio definitivo alle macerie della guerra e alla povertà del dopoguerra. Una svolta, insomma. “Come, più recentemente, sono state – continua – per Torino le Olimpiadi invernali del 2006, dalla quale è uscita una città rigenerata nel tessuto urbanistico, sociale, economico. E se, per fortuna, rispetto al ’60 l’Italia non ha il fardello dei disastri bellici, la realtà non è comunque entusiasmante e siamo fiaccati da una crisi che sembra interminabile”.

Le Olimpiadi possono ancora essere, infatti, potente volano di sviluppo. Per le regioni che ospiteranno i Giochi del 2026 si apre ora una lunga stagione di investimenti dei quali, a cascata, dovrebbe beneficiare tutto il Paese. Le università “Bocconi” di Milano e “Ca’ Foscari” di Venezia hanno calcolato il primo e principale impatto. Le cifre sono di tutto rispetto. Complessivamente l’impatto è previsto in quasi 4,5 miliardi (di cui oltre 2,8 per la Lombardia e 1,5 circa per Veneto e Trentino Alto Adige) con un valore aggiunto intorno ai 2 miliardi (1,2 miliardi per la Lombardia e per poco meno di 740 milioni per Veneto e Trentino Alto Adige) e 36mila nuovi posti di lavoro, 22mila dei quali in Lombardia e 14mila tra Veneto e Trentino Alto Adige.

Anche alla luce di questi dati la CNA auspica che, nella grande opera di adeguamento e ammodernamento necessaria per presentarsi all’evento nella migliore delle condizioni possibili, “sia coinvolto l’intero sistema delle imprese. E, di conseguenza, artigiani, piccole e medie imprese non svolgano un ruolo gregario ma siano in grado di arrecare, in prima persona, il loro enorme bagaglio di inventiva, professionalità, qualità made in Italy alla causa comune”.