Sei autoriparatori italiani su dieci sono pronti a scommettere sull’Intelligenza Artificiale nelle loro officine, ma tre su quattro ammettono di saperne ancora troppo poco. Il quadro che emerge è di curiosità mista a cautela: l’IA è vista come una leva per aumentare la competitività, ma senza investire in conoscenze e strumenti adeguati il suo potenziale rischia di rimanere inespresso. Di questi temi – innovazione tecnologica, futuro del mestiere e formazione – si è discusso a Bologna sabato 24 maggio 2025 nella tavola rotonda “Come vedi la tua officina nel futuro?”, svoltasi nella Sala Ouverture di Autopromotec. L’iniziativa, promossa da CNA Nazionale in collaborazione con CNA Emilia-Romagna, ha riunito esperti e operatori del settore per confrontarsi sul domani delle autofficine e sull’impatto delle nuove tecnologie digitali. L’incontro si è tenuto nell’ambito di Autopromotec 2025, la fiera internazionale dell’aftermarket automobilistico, contesto ideale per parlare di officina del futuro.
In un’ora di dibattito serrato, moderato da Raffaello Porro (vicepresidente dell’Associazione CAReGIVER), si sono alternati interventi che hanno fotografato uno scenario in rapido mutamento: dall’avanzata dei veicoli elettrici e connessi ai nuovi strumenti digitali per la diagnosi e riparazione, fino alle sfide di reperire tecnici qualificati in grado di padroneggiare queste innovazioni. Il settore dell’autoriparazione sta vivendo una trasformazione profonda e CNA – anche attraverso momenti come questo – intende offrire alle imprese strumenti e spunti per affrontarla al meglio.
Tra i relatori presenti all’evento si segnalano autorevoli figure dal mondo tecnico e associativo, che hanno portato prospettive diverse sul tema:
- Giamprimo Quagliano – Direttore del Centro Studi Promotor e docente di Comunicazione d’Impresa all’Università di Bologna
- Francesco Cadamuro – Titolare di Deca Group (Presidente CNA Servizi alla Comunità, Pordenone)
- Francesco Circosta – Presidente Nazionale CNA Meccatronici
- Roberto Montanari – Professore di Human Machine Interface & Interaction Design, co-fondatore e responsabile R&S di RE:LAB s.r.l.
- Giuseppe Polari – Amministratore di Duessegi Editore (editore di riviste tecniche di settore)
- Marco Pozzatello – Fondatore di ADAS Mobile (servizi di calibrazione sistemi ADAS)
Il cuore della discussione è stato il ruolo crescente dell’innovazione tecnologica – in particolare l’Intelligenza Artificiale (IA) – nel lavoro quotidiano di meccanici, carrozzieri, gommisti, concessionari e centri multiservizi. Per l’occasione, CNA ha presentato i risultati di un sondaggio condotto tra gli autoriparatori e concessionari italiani proprio sul tema dell’IA, fornendo una panoramica su aspettative, timori e livello di preparazione attuale degli operatori. Ecco alcuni dei dati più significativi emersi dall’indagine:
- 58,5% degli intervistati ritiene che l’IA possa aumentare la competitività del settore (20,8% “molto”, 37,7% “abbastanza”). Le aree di attività indicate come maggiormente beneficiate dall’IA sono l’ottimizzazione dei processi (44,3%), la gestione del cliente (41,5%), il miglioramento della qualità del servizio (38,7%) e l’assistenza da remoto (34,9%). (Pochi hanno citato applicazioni più specifiche come la ricalibrazione ADAS, la gestione digitale dei sinistri o la riproduzione di parti danneggiate, tutte sotto il 20%.)
- La maggioranza degli autoriparatori si dichiara propensa a introdurre strumenti di IA entro i prossimi due anni (17% “assolutamente sì”, 42,5% “abbastanza”). Tuttavia, circa tre quarti del campione ammette di essere poco o per nulla informato sull’argomento IA: il 54,7% si definisce “poco” informato e il 19,8% “per niente”.
- Coerentemente, ben 76,4% degli intervistati ritiene utile investire in formazione specifica sull’IA, segno che c’è fame di conoscenze e aggiornamento in materia.
- Sul fronte dell’adozione effettiva, solo il 27,2% degli autoriparatori dichiara di aver già utilizzato soluzioni IA nel proprio lavoro. Tra questi “pionieri”, le applicazioni più diffuse riguardano l’ottimizzazione dei processi interni (38,6%), la gestione della clientela (27,3%) e il controllo qualità (25%).
- Quanto ai rischi e ostacoli percepiti, in cima alla lista c’è la carenza di formazione (indicata dal 37,7% degli intervistati), seguita dagli alti costi iniziali di investimento (34,9%), dalla dipendenza dalle tecnologie avanzate (34%) e dalle problematiche di privacy e sicurezza dei dati (31,1%).
I risultati del sondaggio tracciano un chiaro messaggio: l’IA incuriosisce e attrae la maggioranza dei professionisti dell’autoriparazione, ma serve un deciso investimento in competenze. Sei autoriparatori italiani su 10 vogliono l’Intelligenza Artificiale ma “serve più formazione”: questo è il mantra di CNA, non è solo uno slogan bensì la sintesi di uno stato d’animo diffuso nel settore. Da un lato c’è la consapevolezza che gli strumenti digitali avanzati possano rendere le officine più efficienti e competitive, dall’altro c’è la paura di non essere pronti ad usarli per mancanza di conoscenze specifiche o per i costi che queste innovazioni comportano. Proprio su questo equilibrio tra opportunità e inquietudini si è sviluppata la tavola rotonda di Autopromotec, offrendo spunti concreti ai partecipanti in platea.
I diversi relatori hanno evidenziato come l’innovazione non sia più opzionale: il mondo della manutenzione e riparazione auto è destinato a cambiare e chi non si aggiorna rischia di restare indietro.
Cadamuro: “Credo che l’applicazione dell’IA nel nostro settore sia una grande opportunità, come la possibilità di unire la parte teorica alla parte pratica e manuale. Si è passati dall’analizzare un problema dalla memoria storica dell’autoriparatore, all’analisi diagnostica e ricerca online dei problemi, alla possibilità di utilizzare l’IA come fonte tecnica di analisi. La conoscenza e utilizzo dell’IA nel nostro settore porteranno a creare nuovi posti di lavoro dedicati proprio alla gestione e applicazione della stessa.”
Circosta: “Il mondo dell’autoriparazione sta attraversando una grande trasformazione con veicoli che sono un concentrato di tecnologia e innovazioni in continua evoluzione. Formarsi non è una scelta ma un investimento necessario per stare al passo con i tempi e con il mercato. CNA da sempre è impegnata nella formazione e nell’affiancamento delle imprese. Formazione non solo tecnica, anche manageriale perché l’autoriparatore è sempre più imprenditore”
Polari “Oggi gli autoriparatori hanno bisogno di informazioni facili da decifrate per poter affrontare le sfide del domani. L’AI aiuta ma prima ancora bisogna avere competenze di base e la passione che è sempre difficile da trovare nei giovani. In questi ultimi anni, inoltre, si sta verificando un ricambio generazionale ma siamo ancora all’inizio della trasformazione necessaria per poter sopravvivere in un mercato dove, anche le normative, obbligano al cambiamento. La soluzione? Un mix tra formazione e intelligenza artificiale quando, quest’ultima, è usata in maniera intelligente. Ci vorrà ancora del tempo prima che l’AI possa fare realmente la differenza nell’economica del centro di riparazione”.
Pozzatello: “Il settore automotive sta evolvendo rapidamente. L’introduzione dei sistemi digitali di guida assistita porta oggi i riparatori a dover operare su veicoli con dotazioni adas. L’intelligenza artificiale, alla luce della continua evoluzione del settore automotive, permetterà ai riparatori un accesso più semplice a dati e processi. L’aspetto fondamentale è l’attenzione che il riparatore deve porre nella costante formazione per rimanere al passo con i tempi e non subire il cambiamento che inesorabilmente avverrà.”
Nel corso del suo intervento il professore di Human Machine Interface and Interaction Design e cofondatore e responsabile Ricerca e Sviluppo di RE:LAB s.r.l. Roberto Montanari ha illustrato l’esperienza del progetto AvantCRAFT dedicato allo sviluppo di metodologie innovative per la salvaguardia del patrimonio dell’artigianato e delle tecniche di lavorazione artigianali e realizzato grazie ai Fondi europei, finanziato dal PR-FESR 2021-2027 della Regione Emilia-Romagna. Il progetto si sviluppa nell’ambito di un partenariato composto da UNIMORE DHMoRe Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Digital Humanities dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia; UNIMORE INTERMECH Mo.Re. Centro Interdipartimentale per la Ricerca Applicata e i Servizi nel Settore della Meccanica Avanzata e della Motoristica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, RE:LAB srl e CNA Emilia-Romagna con il suo centro CNA INNOVAZIONE, Area trasferimento tecnologico e innovazione. AvantCRAFT si propone di favorire, fra i vari obiettivi, l’apprendimento di competenze per la formazione di nuovi artigiani qualificati attraverso soluzioni tecnologiche inclusive e adattabili.
“Come vedi la tua officina nel futuro?” non è rimasta solo una domanda retorica, ma si è trasformata in un vivace confronto dal quale è emersa una visione comune: l’officina del futuro sarà un ambiente integrato di tecnologia e competenze, dove l’Intelligenza Artificiale affiancherà – senza sostituire – la professionalità umana.
L’iniziativa promossa da CNA Nazionale in collaborazione con CNA Emilia-Romagna ha messo in luce sia l’entusiasmo che i timori degli addetti ai lavori, ma soprattutto ha confermato la volontà di reagire proattivamente al cambiamento. Con il supporto di associazioni come CNA e con la collaborazione tra imprese, fornitori e istituzioni, i nostri artigiani dell’auto possono guardare al domani con fiducia: innovazione e formazione saranno le chiavi per aprire le porte dell’officina del futuro.