Prosegue la rilevazione dei dati effettuata dall’Osservatorio CNA per il monitoraggio del costo dell’energia sostenuto dalle piccole e medie imprese.

Questo nuovo approfonidmento ha potuto osservare la prima fase di applicazione della nuova bolletta elettrica, la Bolletta 2.0, entrata in vigore a partire dal 1 gennaio 2016.

Il nuovo formato di fatturazione, oltre a presentare una diversa veste grafica, si caratterizza per la sua forte spinta “semplificatoria”, che vorrebbe rendere di più facile lettura al cliente finale dei dati di consumo e delle componenti di costo.

Se da una parte la nuova bolletta mette a disposizione in una veste nuova e di più facile lettura per il cliente i dati relativi alle componenti di costo, dall’altra presenta alcune criticità che l’Osservatorio ha potuto raccogliere e mettere in evidenza, per darne opportuna segnalazione agli enti istituzionali competenti in materia, al fine di apportare eventuali correzioni.

Da quanto analizzato emerge che:

  • L’obbligo di inviare ai clienti la nuova bolletta è stato recepito dalla quasi totalità dei fornitori operanti nel mercato: dall’analisi emerge infatti che solo un operatore non ha assolto l’obbligo, mantenendo la versione precedente, sia dal punto di vista grafico che del contenuto.​
  • Le bollette pervenute all’Osservatorio CNA ha evidenziato che nel 95% dei casi il cliente dispone solo della bolletta sintetica, distribuita non in un’unica pagina, come previsto, ma in due o tre pagine, nella quasi totalità dei casi (ricordiamo che con le nuove regole il fornitore non è più obbligato a fornire il cosiddetto quadro di dettaglio, quello che consente di conoscere i dettagli, appunto, della propria bolletta). 
  • Circa l’80% delle nuove bollette non riporta in maniera evidente il costo unitario dell’energia fatturata al cliente, sovvertendo uno degli obblighi informativi posti dall’Autorità a carico del fornitore con la nuova bolletta 2.0. 
  • Rispetto a prima, emerge con maggiore frequenza l’evidenziazione degli oneri generali di sistema sul costo dell’energia calcolata in fattura (il 27% delle bollette pervenute mettono correttamente in evidenza questa componente). Come è noto, si tratta di una voce molto sensibile per le piccole e medie imprese, su cui tale componente grava in maniera spropositata (nel complesso dell’osservazione in oggetto, circa il 31%), pur a fronte di consumi contenuti. Dalle precedenti analisi emergeva che solo il 16% delle bollette evidenziata separatamente tale dato.

In definitiva, c’è ancora molto lavoro da fare per garantire una reale trasparenza dei documenti di fatturzione in campo energetico; un obiettivo che non può essere trascurato, tenuto conto delle prospettive che vedono tale mercato, in futuro, completamente e definitivamente liberalizzato.

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