Palermo, prima tappa siciliana per il presidente Costantini

Prima tappa siciliana per il nuovo presidente della CNA Nazionale, Dario Costantini, che mercoledì mattina è stato ricevuto nella sede regionale della Confederazione, dal presidente, Nello Battiato, e dal segretario, Piero Giglione.  La visita è proseguita presso la provinciale della CNA di Palermo. Ad accoglierlo il presidente CNA Palermo, Giuseppe La Vecchia, e il segretario, Pippo Glorioso.

Il presidente Costantini ha voluto rendersi conto delle criticità e delle difficoltà che vivono le imprese siciliane. Si è recato in alcune aziende di Palermo per raccogliere personalmente le istanze, i suggerimenti e le proposte di artigiani e imprenditori. Per fare sentire loro la vicinanza della Confederazione.

“La mia presidenza si contraddistinguerà – ha affermato Costantini – per la concretezza e l’operatività, che passano attraverso l’ascolto di chi ogni lavora e produce e il loro pieno coinvolgimento nelle scelte e nelle battaglie da portare avanti. Ho raccolto i loro sfoghi, le loro legittime richieste. Assieme alla CNA Sicilia, che è una realtà forte e leader nel contesto meridionale, ci spenderemo per spingere chi ha responsabilità di governo, a vario livello, a mettere in campo misure e strumenti a favore delle piccole e e medie imprese.

In questo momento stiamo facendo pressing sulle istituzioni centrali per abolire il vincolo del 30% a giugno per quanto riguarda le unità unifamiliari in riferimento al Superbonus. Si rischia di bloccare progetti e cantieri con notevoli danni per le famiglie, le imprese e per l’intera economia, oltre ad innescare pericolosi contenziosi.”

Il presidente Cosatntini ha poi parlato delle emergenze che in questo ultimo periodo sono più a cuore per artigiani e imprenditori: caro bollette e  rincari delle materie prime. “In tema di strategie – ha dichiarato – per ridurre la dipendenza dal gas, rilanciamo la proposta del ministro Mara Carfagna di realizzare nel Mezzogiorno un hub energetico del Mediterraneo. Occorre varare strumenti simili a quello del Pnrr per favorire gli investimenti necessari. In Sicilia poi  vanno risolti i deficitari problemi legati alle infrastrutture”.

Una visita certamente gradita ed apprezzata dai vertici regionali della CNA, che assume anche un importante significato politico per rilanciare, dal profondo Sud, alcuni temi rilevanti e sensibili che riguardano più in generale il Mezzogiorno d’Italia, in cui il ruolo della piccola media impresa e dell’artigianato è fondamentale per la crescita economica dell’intero Paese.

E la presenza oggi, a Palermo, del presidente Costantini è l’occasione per ribadire il valore della coesione dei territori nell’ottica di uno sviluppo omogeno che è condizione essenziale per fare ripartire l’Italia dopo la crisi innescata da eventi eccezionali, quali la pandemia e la guerra. CNA Sicilia, sempre più parte attiva e propositiva nella governance nazionale della Confederazione si candida ad esercitare un ruolo di primo piano e ad essere punto di riferimento per il Mezzogiorno, da cui deve partire un progetto di contenuti serio, concreto ed organico per la riqualificazione del tessuto sociale e produttivo di questa ampia porzione di territorio. Prioritario è colmare il ritardo legato alle infrastrutture di collegamento, precondizione imprescindibile per consentire alle nostre imprese di competere sul mercato. C’è poi la questione che riguarda l’insularità.

Si tratta di temi che vanno posti, con forza e convinzione, al centro del dibattito politico nazionale. Il problema è certamente nostro, ma la soluzione deve essere un esercizio di interesse comune, perché i disagi, i ritardi e gli eccessivi costi per gli spostamenti, finiscono per avere inevitabili ricadute negative sull’intero sistema Paese. I vertici siciliane della CNA confidano che i fondi del Pnrr vadano indirizzati e spesi bene per efficientare e completare opere e strutture e migliorare servizi che agevolino l’attività quotidiana dei nostri artigiani e dei nostri imprenditori. La CNA, come corpo intermedio autorevole e riconosciuto dalle Istituzioni, continuerà a rivendicare con determinazione quelle che sono le legittime condizioni di cui hanno bisogno le imprese per continuare a produrre e ad investire nel proprio territorio.