Pandemia, ristori e crescita: il difficile mix della politica economica nazionale

Leonardo Bianchi, ricercatore del Centro Studi della Confederazione, illustra una presentazione sul difficile equilibrio tra la tutela della salute e la salvaguardia dell’economia che in queste ore sta rappresentando un difficile nodo da sciogliere per il nostro Paese.

Il prezzo pagato dall’economia nei primi mesi del 2020 è stato elevatissimo. Il Prodotto Interno Lordo si è contratto di 18,5 punti percentuali e nonostante il blocco dei licenziamenti, sono stati persi quasi 500mila posti di lavoro. Le contromisure adottate per ristorare l’economia e rimettere l’Italia su un sentiero di crescita sono state ingenti, più di 165 miliardi con provvedimenti volti a garantire il reddito e l’occupazione, il credito e la liquidità e contenere la pressione fiscale.

Questi interventi, però, hanno avuto un impatto significativo sul debito pubblico. Nel 2020 il rapporto debito/Pil raggiungerà il 158% e nei prossimi anni resterà su livelli molto elevati (155%). Un debito pubblico così alto costituisce il vero elemento fragile di tutto il sistema e rappresenta il fattore che rende ancora più difficile il raggiungimento dell’equilibrio tra la tutela della salute e la salvaguardia dell’economia che il nostro Paese è chiamato a tenere.