‘Piemonte da amare’, il comparto wedding riparte con un docufilm

La filiera del matrimonio, delle unioni civili e delle cerimonie in genere è un sistema complesso che mette insieme produttori di eccellenza del Made in Italy e aziende commerciali, della ristorazione e di servizio. In totale, esclusa la ristorazione, si tratta di circa 2mila imprese che in Piemonte danno lavoro a 15mila addetti e muovono un giro d’affari complessivo di alcuni milioni di euro. Nella regione, nel solo 2018, sono stati celebrati 12.800 matrimoni. I 15 mesi di pandemia, però, hanno inferto un duro colpo a tutta la filiera. Ed è proprio per rilanciare l’immagine di questo comparto e dei suoi professionisti che CNA Torino ha ideato il progetto ‘Piemonte da amare’.

Il docufilm, patrocinato dalla Città di Torino, e ideato con CNA Federmoda in collaborazione con l’associazione ‘Nuvole a Torino’, vuole essere sì un viaggio alla scoperta degli operatori della filiera del matrimonio e dei protagonisti dell’eccellenza del made in Italy ma anche veicolo per affrontare il tema dei diritti civili e della pari dignità delle unioni civili e dei matrimoni tradizionali.

La miniserie per la regia di Marco Giaimo, la sceneggiatura di Vitaliano Alessio Stefanoni e la scenografia di Eleonora Rasetto, attraverso le storie di tre giovani coppie etero e omosessuali, presenta il Piemonte come luogo perfetto per tutte le cerimonie e sotto ogni aspetto: location naturalistiche, dimore storiche, ristoranti, imprese, artigiani e tanto altro.

Al progetto, che verrà diffuso diviso in episodi attraverso i principali canali social di @piemontedaamare a partire da luglio fino a ottobre, hanno aderito 29 imprese attive a Torino e provincia, oltre ai sostenitori dell’iniziativa, ovvero i principali enti fieristici del wedding piemontese: Idea Sposa Lingotto Fiere, Sposi Expo e Sposi In Palazzina di Caccia di Stupinigi. CNA Torino, sostenuta dalla Camera di commercio del capoluogo subalpino, ha scrupolosamente vagliato le candidature delle imprese anche in relazione al profilo narrativo del film. Nessuno, però, deve sentirsi escluso. Il video servirà infatti per promuovere l’intera filiera.

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