Dopo 12 mesi la congiuntura economica torna a far rifiatare le pmi modenesi, che, nei tre mesi che vanno da luglio a settembre, vedono la produzione aumentare (rispetto allo stesso periodo di un anno prima), del 3,5%;  con essa cresce anche il fatturato (anche in questo caso, +3,5%). Un risultato determinato ancora una volta dalla ripresa del fatturato estero (che si attesta al 26,5% del totale) e sostenuto da buone attese relativamente al prossimo futuro, con ordini nazionali che crescono del 9,2% e esteri del 16,1%.

ANCORA SOTTO I LIVELLI PRE-CRISI

Fatta la produzione del 2006 pari al 100, si rimane ancora abbondamente al di sotto dei livelli pre-crisi, anche se il dato trimestrale contribuisce a ridudrre il gap, quanto meno rispetto all’andamento 2015.

I SETTORI

Alimentare, biomedicale, per una volta la filiera dell’abbigliamento, e in parte la meccanica, sono i settori che trainano questa mini ripresa. Pochi i segni meno, limitati alla meccanica di precisione e alle apparecchiature elettroniche.

Dopo l’anomalia di un anno fa torna a crescere un settore che rappresenta una sorta di biglietto da visita della nostra economia e della nostra cultura. Cresce anche la quota export, che supera un quarto (25,4%) del totale.   

Come un anno fa, il terzo trimestre fa tornare il sorriso alle imprese della maglieria, che comunque continua ad attraversare un momento poco felice. E chissà che almeno una piccola parte di questo risultato non vada ascritta a Moda Makers, l’iniziativa ddi matching rtra produttori e buyer che ha avuto la sua prima edizione a maggio e che porta a Carpi numerosi compratori stranioeri del settore. Torna in doppia cifra (11,2%) il fatturato estero.

Meno pimpante la situazione dell’abbigliamento (il segmento produttivo caratterizzato da aziende in conto proprio collocate nella fascia medio-alta del mercato) che recupera nella produzione, a scapito però del fatturato.         

Continua a buon ritmo la crescita di questo segmento della meccanica, arrivata al settimo trimestre consecutivo con il segno più. E continua anche il massiccio aumento dell’export, che raggiunge il 27,4% del totale.

Qualche segnale positivo, dopo un secondo trimestre disastroso, arriva anche dalla meccanica di precisione modenese, che, peraltro nei mesi precedenti era cresciuta con ritmi da doppia cifra. Ottime le aspettative internazionali; non a caso l’export ha raggiunto la quota record del 44,2% del fatturato totale.

Al galoppo la crescita congiunturale del più dinamico dei settori manifatturieri modenesi, trainato ancora una volta dall’export, che raggiunge il 53,7% del totale (il livello più elevato da due anni a questa parte).

i tratta di un settore rilevato dall’indagine solo da pochi trimestri, che che vira in negativo dopo tre rilevazioni consecutive con il segno più. Malgrado dimensionalmente non grandissimo, si tratta comunque di un segmento da seguire con attenzione anche per la sua propensione all’export, che raggiunge il 37,1/ del totale.

LE CONSIDERAZIONI DI CNA

“Un’inversione di tendenza che rappresenta una ventata di ottimismo – commenta il presidente di CNA Umberto Venturi – anche se questo risultato non cambia il clima di incertezza che permea l’attività delle imprese. Di certo, questo clima va assecondato anche con interventi legislativi adeguati. Da questo punto di vista, confidiamo in alcuni provvedimenti della Legge di Bilancio, come l’iper ammortamento sui beni strumentali e l’estensione del credito di imposta per le spese di ricerca e sviluppo, due provvvedimenti di cui potrebbero beneficiare anche le piccole imprese facilitando gli investimenti. Rimangono invece aperti altri fattori critici quali l’Imu, che gli imprenditori pagano sugli immobili utilizzati nelle attività produttive, assoggettati ad una doppia imposta, e l’annoso problema dello smaltimento dei rifiuti. Stimiamo infatti che almeno la metà delle imprese manifatturiere, a cominciare da quelle della meccanica, paghino due volte il conferimento dei rifiuti: una prima volta pagando alle imprese private lo smaltimento, la seconda volta appunto attraverso la Tari. Ed è evidente come questa sia una situazione del tutto iniqua”.