Potenziare l' internazionalizzazione e la capacità di esportare

“Per potenziare l’internazionalizzazione e la capacità di esportare delle aziende italiane sono necessari interventi che modernizzino rapidamente il Paese, investendo sull’innovazione dei processi produttivi, migliorando le infrastrutture e semplificando la burocrazia”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo alla Farnesina a una sessione della cabina di regia per l’internazionalizzazione dedicata all’attrazione degli investimenti esteri, ha sottolineato che “la strada da seguire è quella identificata dalla cabina di regia per l’Internazionalizzazione e dal Patto per l’Export e l’obiettivo è rendere l’Italia un polo di eccellenza per gli investitori internazionali, potenziando le iniziative di attrazione degli investimenti esteri messe in campo dalla Farnesina assieme al Ministero dello Sviluppo Economico”. Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, che ha co-presieduto con Di Maio la cabina di regia, ha precisato che “il Pnrr rappresenta un’occasione storica, straordinaria, dal punto di vista delle risorse e del progetto riformatore, per rilanciare davvero il nostro Paese ed è per questo che sul tema dell’attrazione degli investimenti esteri abbiamo aumentato e riqualificato le risorse, rispetto alla prima stesura del piano”.

Alla sessione straordinaria della cabina di regia, la prima specificamente dedicata all’attrazione degli investimenti diretti esteri (IDE) a sostegno della crescita economica e occupazionale dell’Italia post Covid-19, oltre ai relatori istituzionali quali ministri e sottosegretari, e agli enti pubblici per il sostegno all’export (tra i quali ICE, Cassa Depositi e Prestiti, SACE, SIMEST) ha partecipato anche CNA insieme agli altri rappresentanti del mondo economico e finanziario.

La vicepresidente nazionale CNA con delega alle politiche per l’internazionalizzazione, Roberta Datteri, ha fatto il punto sul mondo delle mpmi che negli ultimi anni si sono rivolte, non senza fatica, verso processi di internazionalizzazione, perlopiù in funzione delle esportazioni e secondariamente verso investimenti diretti in uscita.

“Il confronto costante tra istituzioni e mondo delle imprese – ha sottolineato Datteri- è cruciale non solo per delineare una roadmap delle strategie da mettere in campo, ma anche per stimolare le piccole e medie imprese che già si sono confrontate con la realtà dell’internazionalizzazione ad evolvere adesso verso forme più complesse”.

Infine, la vicepresidente ha evidenziato quanto la tematica si riveli in questo momento storico di particolare attualità e delicatezza alla luce degli scenari globali che si andranno a delineare nel mondo che sta uscendo dalla pandemia. Il nostro Paese, attraverso programmi di riforme e investimenti strategici, dovrà trasformare i propri punti di debolezza e le proprie criticità strutturali in punti di forza, riconsiderandoli e rivalorizzandoli.  Il valore del Made in Italy, la posizione geografica, le ricchezze naturali e culturali, le competenze manifatturiere e di ricerca e sviluppo sono tra queste.

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