Autotrasporto, sul caro-gasolio ancora nessuna proposta dal Governo

Quando è possibile riaffidare un incarico allo stesso tecnico mediante affidamento diretto? E in che misura il principio di rotazione impedisce la scelta del contraente uscente? Esiste un termine temporale che consente di superare la rotazione?

A rispondere è il Supporto Giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) con il parere n. 3342 del 3 aprile 2025, che affronta un caso molto frequente: l’affidamento diretto di un nuovo incarico tecnico per la direzione lavori a un professionista già incaricato in passato.

Il MIT chiarisce immediatamente che l’art. 49 del nuovo Codice dei contratti non prevede alcun termine temporale al di là del quale si possa considerare “azzerato” l’effetto della rotazione.

Il principio non si fonda sul tempo intercorso tra due affidamenti, ma sull’oggetto della commessa.

In particolare, il divieto di ri-affidamento al contraente uscente si applica quando (art. 49, comma 2) “due consecutivi affidamenti abbiano a oggetto una commessa rientrante nello stesso settore merceologico, oppure nella stessa categoria di opere, oppure nello stesso settore di servizi”.

Nel caso sottoposto al giudizio del MIT, trattandosi di un nuovo incarico di direzione lavori legato allo stesso sistema di trasporto locale, occorrerà verificare se l’attività rientra nello stesso settore di servizi dell’incarico precedente.

Se la risposta è positiva, e se non ricorrono i presupposti per l’applicazione del comma 4, l’affidamento diretto allo stesso tecnico non risulterebbe conforme al principio di rotazione.

Riferimento: parere n. 3342 del 3 aprile 2025 del MIT