Sulla GAZZETTA  n. 256, di ieri è stata pubblicata la Legge 6 ottobre 2017, n. 158, che contiene: «Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni».

La nuova normativa, trae origine da numerose iniziative parlamentari, attivate già nelle precedenti legislature, che hanno trovato finalmente una positiva conclusione con l’approvazione definitiva da parte del Parlamento.

Obiettivo la promozione dello sviluppo sostenibile economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni (con popolazione residente fino a 5.000 abitanti nonché i comuni istituiti a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti), ove siano: collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico; caratterizzati da marcata arretratezza economica; in cui si è verificato un significativo decremento della popolazione residente rispetto al censimento del 1981; caratterizzati da condizioni di disagio insediativo
-sulla base di specifici parametri definiti in base all’indice di vecchiaia, alla percentuale di occupati rispetto alla popolazione residente e all’indice di ruralità-; caratterizzati da inadeguatezza dei servizi sociali essenziali; ubicati in aree contrassegnate da difficoltà di comunicazione e dalla lontananza dai grandi centri urbani; la cui popolazione residente presenta una densità non superiore ad 80 abitanti per chilometro
quadrato; comprendenti frazioni con le caratteristiche di cui sopra; appartenenti alle unioni di comuni montani di cui all’articolo 14, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, o comuni che comunque esercitano
obbligatoriamente in forma associata, ai sensi del predetto comma 28, le funzioni fondamentali ivi richiamate; con territorio compreso  totalmente o parzialmente nel perimetro di un parco nazionale, di un parco regionale o di un’area protetta; istituiti a seguito di fusione;
rientranti nelle aree periferiche e ultraperiferiche come individuate nella strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese,

Per l’individuazione di detti comunii è prevista prima (entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge) l’emanazione di un decreto interministeriale, che definirà i parametri occorrenti per la determinazione delle tipologie indicate, e poi, entro i successivi sessanta giorni, di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che conterrà l’elenco dei piccoli comuni.

Con la nuova legge viene istituito, un Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2017 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023.

Si provvederà poi alla predisposizione di un Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni, sulla base del quale potranno essere utilizzate le risorse stanziate di cui i piccoli comuni individuati potranno beneficiare.

Numerose le finalità per cui esse potranno essere utilizzate, descritte nei diversi articoli della legge cui si rinvia.