Quale può essere l’approccio corretto per quelle imprese che intravedono nell’AI un’opportunità per aumentare la loro efficienza produttiva e la loro competitività? La raccomandazione principale è quella di non commettere l’errore di partire dallo screening delle tecnologie disponibili piuttosto che dall’analisi dei problemi che riscontrano nei loro processi produttivi. Molto spesso l’apertura di nuove frontiere della scienza e la possibilità di trovarne applicazione concreta genera una sorta di “estasi tecnologica”, ma un approccio corretto all’introduzione dell’AI nella produzione di beni materiali prevede innanzitutto l’avvio di un processo di auto-analisi preferibilmente affidata ad un consulente esperto. Solo a seguito di ciò sarà possibile cominciare a prendere in considerazione le soluzioni oggi disponibili.
Anche le imprese che al momento attuale pensano di tenersi fuori dai processi di cambiamento oggi in avvio, magari perché diffidenti, riluttanti o spaventate dall’impegno necessario, rischiano di commettere un errore. Specie quelle di taglia molto piccola sono portate a pensare che l’AI non sia adatta alle loro dimensioni e d’altra parte l’indagine presso le imprese associate a CNA ci dice che è in essere una notevole preoccupazione per quanto concerne gli investimenti necessari. In realtà si tratta di una preoccupazione eccessiva perché è certamente possibile adottare un approccio progressivo, ad esempio organizzando inizialmente alcuni test di piccola scala che possono costare poche migliaia di euro, e che sono sostanzialmente alla portata di tutti.
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