Rappresentatività, costo del lavoro e formazione: a Napoli il focus

Si è svolto a Napoli il 21 e 22 novembre il seminario nazionale sulla Rappresentatività, sul costo del lavoro e sulla formazione professionale nel sistema delle imprese artigiane e delle PMI, al quale hanno partecipato i Professori e Ricercatori Michele Faioli, Marco Leonardi, Marco Esposito, Massimiliano Franceschetti, Davide Ghigiarelli e il direttore dell’Ecipa, Giuseppe Vivace.

In una fase particolarmente sfidante per le relazioni sindacali del nostro Paese, “la CNA ha deciso di dedicarsi un momento di studio e di approfondimento, anche in vista del dibattito pubblico, che si fa sempre più serrato su questi temi”, come ha dichiarato Gino Sabatini Vicepresidente Nazionale CNA all’apertura dell’evento.

Quello della rappresentatività, senza dubbio, è l’argomento oggi più dibattuto, anche a causa del proliferare di associazioni cd. pirata, ossia non effettivamente rappresentative degli interessi di imprese o lavoratori, che pongono in essere delle azioni di dumping contrattuale in danno dello sviluppo del sistema produttivo e delle condizioni di lavoro. È evidente, infatti, che il tema è strettamente connesso anche al dibattito sull’introduzione di una legge sul salario minimo, normativa che potrebbe provocare una serie di effetti distorsivi per l’intero sistema di relazioni sindacali.

Per tale motivo, il mondo dell’artigianato e delle PMI sta lavorando con forza per ribadire il ruolo che in questa partita deve essere giocato dal nostro sistema di Bilateralità.

Come ha chiarito anche il Prof. Esposito, negli ultimi Accordi Interconfederali sottoscritti dalla CNA si rintraccia un forte richiamo alla propria esperienza di bilateralità, che oggi può diventare “una terza via della rappresentatività”. Il tema della rappresentatività, poi, deve essere affrontato non tanto in termini quantitativo, ma soprattutto in termini qualitativi, anche mediante la valorizzazione della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, riconosciuto dall’art. 46 Cost., come un elemento di elevazione economica e sociale del lavoro.

Sul tema della legge di Bilancio, il Prof. Leonardi ha messo in evidenza le principali misure in materia sociale e del lavoro, sottolineando anche l’importanza di provvedimenti stabili, che consentano al nostro Paese di intervenire in modo credibile nel dibattito europeo. L’intervento più importante è quello relativo alla cancellazione delle clausole IVA.

Il prof. Faioli ha analizzato i modelli di misurazione della rappresentatività sindacale e datoriale, oggi utilizzati, facendo uno specifico focus sul sistema adottato dall’artigianato e dalle PMI nel 2016. Per affrontare le sfide legate alla misurazione della rappresentatività sindacale, è necessario riflettere sul ruolo che gli strumenti della bilateralità possono avere nella rilevazione dei dati associativi.

In questo senso, Maurizio De Carli, Responsabile del Dipartimento delle Relazioni Sindacali, ha aggiunto come la “Bilateralità non soltanto costituisce un valore identitario per tutto il settore, ma, di fatto è ciò che nel corso degli anni è riuscito ad intercettare le esigenze di imprese e lavoratori, creando un articolato sistema di welfare contrattuale e, quindi, anticipando le esigenze del mercato del lavoro.”

In conclusione, il Direttore della Divisione Economica e Sociale Claudio Giovine ha ribadito il ruolo di primissimo rilievo che, in questa fase particolarmente sfidante per il nostro Paese, la CNA sta occupando nel dibattito politico e scientifico su temi che hanno un rilevantissimo impatto sia da un punto di vista giuslavoristico che sindacale.

Quello della formazione continua, poi, è un tema sempre più attuale per le esigenze di modernizzazione e di competitività che manifestano le imprese, anche alla luce del fortissimo legame esistente tra formazione professionale, produttività dell’impresa e occupabilità del dipendente.

Gli interventi di Massimiliano Franceschetti e Davide Ghigiarelli hanno confermato, anche mediante l’illustrazione di buone pratiche, la rilevanza della formazione continua alla luce delle innovazioni tecnologiche e digitali che si apprestano a modificare in modo sostanziale il modo di fare impresa.

Per questo motivo, sostiene Fabio Bezzi – presidente di Fondartigianato – nel nostro Paese sono proprio i Fondi interprofessionali, costituiti e gestiti dalle Parti sociali, a svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo della cultura e l’aggiornamento costante delle competenze. Ad essi sono iscritti oltre 10 milioni di lavoratori nel settore privato, che vedono nell’accesso alla formazione anche una garanzia alla loro occupabilità, come evidenzia il legame, sempre più forte, tra le politiche attive e le politiche formative.