Una vita tra luci e “Luna”

“Il primo Luna Park a chiamarsi così è stato quello di Coney Island e Luna non era una dedica al satellite, ma alla sorella del proprietario che si chiamava appunto Luna”. Riccardo Cuoghi, 29 anni, il parco giochi più amato dai newyorkesi lo conosce bene, visto che, insieme al padre Giorgio, l’ha letteralmente illuminato, realizzandone il portale, ovvero gli ingressi luminosi.

“Sono salito sulla giostra e non sono ancora sceso”, racconta Riccardo, ripercorrendo le tappe della sua breve ma intensa vita. Famiglia di giostrai – come molte a Bergantino, la città della giostra – fino a sei anni ha vissuto in carovana, tra Veneto, Emilia, “cugini, feste, sorrisi e piazze”, al seguito del carosello di nonno e papà.

“Poi, alla morte di nonno, mio padre ha deciso di fermarsi, siamo tornati a Bergantino, io ho iniziato le elementari e lui a costruire insegne luminose per giostre”. Riccardo cresce, frequenta il liceo linguistico, “a Bergantino serve sempre qualcuno che parli le lingue” e poi l’università, fino alla laurea triennale in Fisioterapia. “Volevo un titolo di studio – racconta – e qualcosa che al tempo stesso mi permettesse subito di lavorare, ma ho resistito 16-18 mesi. Fatico a star fermo e rimanere chiuso in uno studio ogni giorno non faceva decisamente per me”.

Riccardo così “torna sulla giostra”. Nel frattempo l’impresa del padre, la “Light Co”, è cresciuta ed ha avviato collaborazioni con aziende importanti del settore. “Una di queste – spiega Cuoghi – ha rilevato il parco di Coney Island, che sul finire del ‘900 era un po’ decaduto, in cento giorni lo ha raso al suolo e ricostruito, restituendo ai newyorkesi il loro parco giochi, che in breve è rinato e ha fatto rinascere l’intera zona”.

“Abbiamo realizzato il portale, ovvero gli ingressi luminosi del parco – continua Riccardo – ma i nostri impianti Led per giostre si trovano in tutto il mondo, dalla Germania all’Australia, passando per la Scandinavia e il Brasile. Realizziamo quello che il cliente ci chiede, su misura, abbiamo illuminato anche le vetrine di tutto il mondo di una nota casa di moda italiana o la torre di 80 metri del parco verde di Vienna”.

“In Italia da quando le fiere sono uscite dai centri storici – conclude Riccardo – il mercato delle giostre ha iniziato a soffrire ed è un vero peccato. In Francia, Spagna e Germania si organizzano delle manifestazioni incredibili nei parchi divertimento: concerti, motoraduni, addirittura semifinali di reality tv, generando un indotto e un’aria di festa che da noi si sta perdendo”.