Il Trentino deve cambiare passo sui risanamenti energetici degli edifici, ridando slancio all’edilizia e all’economia provinciale. È quanto emerso ieri sera (16 giugno 2016) nel corso dell’incontro “Risanamento energetico degli edifici: ne vale la pena?”, organizzato da CNA del Trentino e dal Comune di San Michele all’Adige, nella sala polifunzionale di via Biasi, in collaborazione con CNA dell’Alto Adige, l’Agenzia CasaClima di Bolzano e l’azienda Restartec.

I lavori sono stati aperti da Andrea Benoni, coordinatore territoriale di CNA del Trentino, che ha illustrato le differenti performance economiche tra Alto Adige e Trentino evidenziate di recente anche dal Rapporto della Banca d’Italia: “Se in Trentino la disoccupazione è ancora alta e l’economia viaggia a un ritmo inferiore rispetto all’Alto Adige – ha detto Benoni – significa che le politiche economiche adottate dalla Provincia di Trento possono essere migliorate. Sul settore dell’edilizia, in particolare, la Provincia di Trento è stata meno incisiva rispetto alla Provincia di Bolzano, visto che il protocollo e il sistema altoatesino CasaClima hanno avuto un impatto sull’economia reale più elevato rispetto al protocollo trentino LEED”. Subito dopo la sindaca di San Michele all’Adige, Clelia Sandri, ha portato l’esperienza del suo Comune sulle ristrutturazioni.

Il dibattito, moderato da Luca De Vigili dell’Agenzia CasaClima, è stato molto intenso, grazie anche a scambi di opinioni con il pubblico. Stefano Fattor, presidente dell’Agenzia CasaClima di Bolzano, ha illustrato il modello altoatesino, esportato in tutta Italia. Luca Buonadiman, vicepresidente della Comunità di Valle Rotaliana Kӧnigsberg, ha presentato l’evoluzione degli incentivi provinciali sui risanamenti energetici, lasciando all’ing. Carlo Di Mauro il compito di spiegare i nuovi criteri varati da poco dalla Provincia e di confrontare criticità ed efficacia degli incentivi passati e di quelli attuali.

Paolo Segnana, direttore generale della Cassa Rurale di Mezzolombardo e San Michele all’Adige, ha assicurato: “Questo è il momento buono per investire nel risanamento degli edifici, come banca siamo pronti a erogare finanziamenti anche per l’intero ammontare dei costi. Si tratta di lavori che verrebbero affidati a professionisti e imprese del territorio, rivitalizzando l’economia provinciale”. L’amministratrice e agente immobiliare Marisa Lanzerotti ha sottolineato la necessità di diagnosi energetiche accurate nei condomini. 

Gianni Sarti, esperto in materia della CNA di Bolzano, ha puntato sui dati dell’Enea secondo i quali gran parte delle detrazioni fiscali del 65% per risanare gli edifici si riferisce alla sostituzione delle finestre, mentre viene spesso scartata, dai condomini, la possibilità del risanamento dell’involucro esterno dell’edificio, nonostante costi poco di più del semplice rifacimento di intonaco e pittura. “L’alternativa – ha detto Sarti – sono i risanamenti dei singoli appartamenti dall’interno, con i nuovi materiali isolanti”.

Infine Cristina Bernardini, presidente di Restartec Srl, ha chiarito le differenze tra l’attestato di prestazione energetica (Ape) e le accurate diagnosi energetiche.