Da globetrotter a guida turistica in missione: portare il mondo alla scoperta di Rieti

“La testa nel mondo, i piedi nell’orto”: una curiosità incontenibile ha portato per oltre 10 anni Rita Giovannelli oltre confine, anche in Paesi extraeuropei, che in quel periodo attraversavano situazioni difficili, ma poi è giunta alla consapevolezza che ognuno di noi ha una missione da compiere e che la sua è quella di far conoscere e promuovere il proprio territorio, Rieti.

Globetrotter e guida turistica, imprenditrice caparbia e inarrestabile, Rita ha fondato la società di servizi turistici “Rieti da scoprire” che da 20 anni attira nel capoluogo sabino i visitatori provenienti da tutto il mondo.

Grazie al diploma Isef, ha fatto della sua passione per il viaggio la propria attività lavorando come insegnante di educazione fisica nei college inglesi per tre anni. “Qui – ricorda – ho potuto migliorare la lingua e successivamente ho iniziato a collaborare con grandi tour operator italiani viaggiando moltissimo, maggiormente in Egitto, India e America Latina”.

Poi, quando dopo due lustri di lunghi viaggi, gli sforzi fisici sono diventati troppo sfiancanti, ha cominciato a dedicarsi all’attività di guida turistica a bordo di pullman che attraversavano l’Europa.

“Sono stata moltissimo in movimento, sono arrivata anche ad assentarmi da Rieti per lunghissimi periodi ma in tutti questi anni di esperienze all’estero ho sempre sentito forte l’attaccamento alla mia terra. Un legame che non sono mai riuscita a recidere e per questo ho deciso di rientrare. Non è stata una scelta facile, ma dettata dall’amore per la mia città.”

Dopo essere andata in giro per il mondo a conoscere altre terre, ha deciso di far conoscere la sua di terra: portando il mondo nella sua città.

Ed è proprio mentre Rita cercava il modo per attrarre i turisti che nei testi da cui studiava cominciarono a farsi sempre più ricorrenti i riferimenti a “le grotte di Rieti” che, in realtà, ha scoperto essere un antico viadotto risalente al III secolo A.C. costruito dai romani per arginare il fiume Velino. Questa antica e importante costruzione, per secoli abbandonata a se stessa e sovrastata da palazzi di importanti famiglie nobili, cominciò a incuriosirla. Si appassionò così tanto alla “Rieti Sotterranea” che iniziò a chiedere insistentemente alle famiglie Vecchiarelli e Napoleoni di poter aprire i loro locali ai turisti finché cedettero alla sua perseveranza, e da scettici si trasformarono nei più fedeli sostenitori del progetto.

Nel 1995 grazie alla presidentessa dell’Associazione dimore storiche italiane compie il primo tentativo. Rende agibili e sicuri quei luoghi dimenticati, accende delle candele e organizza la visita d’esordio. “Fu un successo sorprendente e per me un’enorme soddisfazione! Un posto ancora impervio ma dalla bellezza straordinaria!”

Quella intuizione si rivelò geniale. Da quel momento Rita dedica tutte le sue energie a questo viadotto, oggi la maggiore attrazione di Rieti, e a “Rieti da scoprire”, di cui è la presidente e fondatrice, nata ufficialmente nel 1998. “Le prime visite sono state davvero rocambolesche – ricorda Rita – in questi ambienti umidi e bui che si riempivano con le acque del fiume e che eravamo costretti a visitare con la sola luce delle torce elettriche”.

Numerose sono state le difficoltà che Rita ha incontrato nella sua attività condotta tra la diffidenza dei concittadini. “Avrei desiderato maggiore consenso intorno a me e questo avrebbe facilitato il mio progetto e accelerato la sua realizzazione”.

“Per far apprezzare il mio progetto alle famiglie reatine –spiega Rita – ho pensato di rivolgermi a chi non è contaminato dalle logiche della politica, ai più puri: i piccoli. Ho pubblicato nel novembre 2007 un libro dal titolo ‘Panfilo Gatto Archeologo’ con l’obiettivo di far nascere nei bambini l’amore per l’archeologia e la conoscenza della Rieti Sotterranea”

Da quando è stato aperto il primo tratto del viadotto a oggi sono più di 80mila le persone, provenienti da tutto il mondo, che hanno esplorato il percorso archeologico di circa 4mila metri quadri, facendo insieme a lei un meraviglioso tuffo nel passato.

Purtroppo, il terremoto dell’agosto 2016 ha assestato un duro colpo all’economia del territorio. Una battuta d’arresto importante che ha inoculato nei turisti il virus della paura danneggiando così anche la sua impresa con un crollo vertiginoso nel numero di ingressi al sito. Proprio per rilanciare questo progetto Rita ha in programma, in sinergia con la Chiesa reatina, un ampliamento del percorso sotterraneo che includerebbe le vestigia di un antico tempio pagano.

“La mia attività, la mia piccola impresa – conclude Rita – è stata, ed è tutt’oggi, il viaggio più emozionante e impegnativo che abbia mai affrontato. Ricco di incognite ma anche di soddisfazioni. La sfida più esaltante e faticosa che la vita mi abbia mai lanciato”.