Si è tenuta al Parlamento europeo la presentazione dei risultati dell’indagine CNA “Piccole imprese di fronte al problema dei ritardi di pagamento”, condotta a sostegno della risposta della nostra Confederazione alla Commissione europea in occasione della consultazione pubblica sulla revisione della Direttiva 2011/7 relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.

L’evento, il cui obiettivo è stato quello di aprire un confronto attivo sulla futura proposta della Commissione europea, è stato introdotto da Elisa Vitella, responsabile dell’Ufficio CNA Bruxelles, che ha posto l’attenzione sull’impatto significativo del problema sulle realtà economiche delle micro e piccole imprese.

In apertura dei lavori, Marianna Panebarco, vicepresidente CNA Nazionale con delega alle politiche europee, ha sottolineato le criticità principali che le Pmi devono fronteggiare quotidianamente, quali per esempio i limiti, da parte delle imprese, di attuare misure adeguate al sollecito del pagamento a fronte dell’alto rischio di perdita del cliente.

Successivamente, Marco Baldi, responsabile Area studi e ricerche di CNA Nazionale, ha esposto nei dettagli i risultati dell’indagine cui hanno partecipato più di 2mila imprese associate.

Dopo la presentazione dei risultati, la tavola rotonda è stata aperta da Mario Pagani, responsabile del dipartimento Politiche industriali di CNA Nazionale, che ha indicato come una consolidata “cultura del ritardo” nei pagamenti abbia un effetto maggiore sulle piccole e medie imprese.

La parola è poi passata a Maria Pia Vigliarolo, Policy officer dell’Unità Pmi della Dg GROW (Direzione Generale del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle Pmi) della Commissione europea, che ha sottolineato come i risultati dell’indagine CNA siano in linea con le risposte ricevute nell’ambito della consultazione pubblica a livello europeo e l’intenzione della Commissione di presentare la propria proposta legislativa entro la pausa estiva dei lavori.

In seguito, gli eurodeputati italiani hanno condiviso i propri pareri e previsioni sul dossier. Brando Benifei (PD – S&D) ha sottolineato la necessità di rafforzare la prevenzione dei ritardi di pagamento attraverso strumenti di ricorso efficaci, una maggiore trasparenza e un maggior utilizzo di strumenti digitali.

Tiziana Beghin (M5S – NI) ha evidenziato nuovamente come l’impatto negativo del fenomeno dei ritardi di pagamento sia particolarmente incisivo per le piccole imprese e ha ricordato come, molto spesso, nei loro rapporti contrattuali con le grandi imprese queste siano più esposte a subire il fenomeno.

Marco Campomenosi (Lega – ID) ha sostenuto la necessità di operare una revisione a tutti i livelli e, in particolare, capire come intervenire a livello nazionale per affrontare il fenomeno dei ritardi di pagamento, grazie anche al ruolo svolto dalle associazioni di categoria.

Massimiliano Salini (FI-PPE) ha infine evidenziato la necessità di porre maggiore attenzione alle tempistiche dei ritardi e ai criteri di finanziamento da parte degli istituti di credito, spesso troppo stringenti per le Pmi che subiscono ritardi di pagamento.

In chiusura, Claudio Cappellini, responsabile dell’ufficio Politiche comunitarie di CNA Nazionale, ha sottolineato come trasparenza, certezza del diritto, sostenibilità nel rispetto dei termini di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese (B2B) e tra pubbliche amministrazioni e imprese (G2B) rappresentino i principi cardine su cui si fonda l’integrità, l’equità e la concorrenza nel Mercato unico europeo, nonché l’importanza di intensificare la già esistente collaborazione tra le organizzazioni rappresentative delle Pmi italiane ed europee e i rappresentanti delle forze politiche e della Commissione europea.

Si tratterà di convergere su proposte condivise e incisive di revisione della Direttiva 2011/7/UE, sulla base dei problemi irrisolti da oltre vent’anni in favore delle piccole imprese.